
Ieri sera, improvvisamente cercando qualcosa sullo smartphone, è apparsa come per magia l’app Immuni.
L’invito era a scaricarla. In realtà non avevo ancora deciso, ma mi son detta: procediamo e vediamo come è fatta.
Scaricata ho seguito le indicazioni: con pochissimi clic: fatto. Come Pic indolor. Non mi è stato chiesto nulla. Nemmeno come sto. Solo dove abito: regione e provincia. Stop.
Adesso è attiva. Non so se mi comunicherà se sono entrata in contatto con un positivo poiché al momento, per quanto ne so, io potrei essere positiva in questo momento senza saperlo.
Molti molti punti di domanda relativamente alla effettiva efficacia di questa app.
Mah!
A meno che tutti gli accertati positivi siano “obbligati” a scaricarla, così come dovrebbero essere obbligati alla quarantena, io mi chiedo a cosa serva davvero. Troppi punti di domanda. Troppa aleatorietà. Per salvaguardare la privacy un giochino inutile.
P.s. Probabilmente serve solo per controllare i contatti attraverso il tracciamento che ha avuto un positivo. Cioè: serve a “loro” – a chi ha bisogno di tener sotto controllo l’epidemia e non a “noi” direttamente. Anche se, tener sotto controllo l’epidemia, ha una benefica ricaduta anche su noi.
Devo ancora riflettere. Per ora la tengo attiva.
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