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Amore

Mio padre


Mio padre fumava la pipa con le gambe distese, nelle pause leggeva o meditava.
Mio padre fischiettava, come fischiettava ai tempi suo padre, mentre lavorava nella sua privata officina meccanica con tutti gli attrezzi disposti sulla parete, appesi. Odore di legno e ferro. Metallo e olio.


Mio padre amava lavorare con le mani e con le mani ha costruito una casa per la mia bambina. Con pazienza e tenacia, giorno dopo giorno, ha fatto pareti mobili finestre seggioline tavoli letti quadretti armadi comodini porte. Tutto così piccolo e però così perfetto.

Con molta cura e pazienza fischiettando giorno dopo giorno ha costruito questa piccola grande casa di bambola dove é permesso sognare. Basta aprire il gancio e guardare le quattro stanze per sognare.


Mio padre é mancato molti anni fa. Mia madre mi ha detto che ero stata l’unica a non piangere al suo funerale. Non le ho detto che durante i tre anni di lenta agonia di mio padre io avevo pianto ogni giorno e che solo ora – che aveva cessato di soffrire – io ero, con lui, contenta. Della sua ritrovata quiete.

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Amore,

Psiche e Amore

” Così Psiche, senza volerlo, incappò nell’amore di Amore. Allora, vieppiù infiammata dal desiderio di Cupido, china su di lui, con le labbra schiuse per baciarlo, gli lancia ripetutamente baci forti e ardenti, e teme di svegliarlo”.

” Il cammino di individuazione di Psiche é un processo di plasmazione delle forze uroboriche fino allora prive di forma.

All’inizio, sotto la malia dell’Eros- drago, Psiche vive in uno stato di totale incoscienza; vive nello stadio palustre di Bachofen nel quale il ciclo uroborico si svolge nelle tenebre, non violato da coscienza alcuna, non disturbato né deviato da illuminazione alcuna.

É vita in sé, vita di un’esistenza condotta nella totale oscurità, paradiso di piacere del drago, in cui tutto sfocia sempre di nuovo nel buio dell’inconscio.

L’azione di Psiche ha spezzato definitivamente questo circolo. Hanno fatto irruzione luce e consapevolezza, e relazione individuale e amore hanno preso il posto del piacere anonimo e dell’oscuro abbraccio della mera istintualità “.

Per chi volesse approfondire: Erich Neumann – Amore e Psiche – Astrolabio 

( Immagini fotografiche dell’autrice )

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Amore,

Se ne va

Se ne va via il cuore e l’amore

quando cala l’autunno

se ne vola via tra le brume

non c’è più pathos eros

e non rimane neppure logos

non c’è attenzione abbraccio carezza

non c’è corpo occhi bocca gambe

se ne vola via il cuore

che fa rima con amore

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Amore,

Il fantasma

A una certa età, non certo da giovani quando tutto il mondo si spalanca dinnanzi, a una certa età tutti noi, o quasi: tranne i più fortunati, abbiamo i nostri fantasmi.

Sono presenze impalpabili, eppure sempre presenti. Una donna tanto amata che ci ha lasciato per un altro. Un uomo tanto amato con cui abbiamo chiuso.

Questi fantasmi compromettono totalmente i nostri rapporti. Perché loro ci sono sempre. Anche se razionalmente abbiamo deciso di chiudere il portone a doppia mandata del passato.

I fantasmi sono presenti mentre mangiamo dormiamo ci vestiamo, mente camminiamo e facciamo nuove esperienze. Stanno tra noi e la nuova compagna o compagno. Come termine di paragone. Quanto era più dolce l’altra fantasma. Quanto era più stimolante l’altro fantasma. Quanto era più tollerante o divertente o interessante o passionale.

Chi non c’è più lascia una scia nostalgica come un profumo persistente. Perché il fantasma non vive la banalità del quotidiano, né la fatica. Rimane come un sogno appeso a mezz’aria tra i nostri ingranaggi arrugginiti.

Mi è venuta in mente questa riflessione dopo aver visto il film : 45 anni con una bravissima Charlotte Rampling.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/45_anni

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Amore

Pathos

Quando la notte non dormi, una tensione di fulmine viola ti attraversa e scalpiti. Quando di giorno lui chiama e tu non puoi crederci e il cuore batte batte e sei in cucina col sole di maggio giallo che entra e tu hai gli occhi pieni di meraviglia. Quando lo incontri e le vostre labbra si toccano e senti il suo sapore. E scoppia il rosso pathos.

Accade la passione. Quando meno te lo aspetti. Quando non ci pensi. O sei fragile. E dentro la solita routine con qualche spillo di dolore e delusione. Scatta allora la passione e vivi per un altro ogni secondo della giornata. Non esiste più la realtà. Sei scaraventata su un altro piano. Come nei quadri di Chagall tu voli sopra le case abbracciata a lui.

Se non avessi vissuto momenti intensi di passione non crederei che sia davvero possibile. Prima non credevo. Ora non credo.

La passione la crede solo chi la conosce. Nelle vette e negli abissi. Nelle interminabili attese. Nel desiderio folle. Nell’Eros.

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Amore

Nefertiti

Immagine grafica di Eletta Senso


È incontrovertibile la sostanziale diversità del tuo comportamento, mon chéri. Dal momento in cui hai scoperchiato il sarcofago e trovato il corpo mummificato. Benda dopo benda stai a srotolare per giungere al cuore, se non all’anima, di Nefertiti. Oh, la regina egizia: il fascino che ha!
Stai chiuso nelle gallerie sotterranee con le dita accorte. Quanta cura ed attenzione per un corpo morto.

Dimentichi così la consuetudine: le due chiacchiere a fine giornata con l’amata, i due giri di valzer, le lettere piccanti sulla tastiera. L’amata non è distratta e segna – nel taccuino della mente – le insolite differenze. Avrà un’amante. Troppo tempo assente e poi… così improvvisamente assorto in una specie di sonnambulismo sognante. Quegli occhi che non vedono più. Lo chiami e non risponde, le frasi sono vaghe, le parole spezzettate. L’appetito scemato. La falsa cortesia. Neppure più la voglia di mescolare i sessi tra le bianche lenzuola.

Dove prima i salti e i guizzi, ora una catatonia di larva.
Qualcosa è successo. Anche nella voce si nota l’imbarazzo.
Una fuga continua nel tunnel sotto il pavimento. Lascia come ipnotizzato che i suoi passi lo rechino giù.
Come se una voce dalla salma lo chiamasse. Come se quel corpo fosse magnetizzato.

Lui, ora, ama un corpo disteso con una maschera d’oro e lapislazzuli blu.
Vuol giungere al centro, all’ultimo strato pulsante, vedere la pelle. Capire perché.
Vuole solo srotolare l’infinito papiro, de criptare la stele di Ros etta. Segno dopo segno tradurre.
Sapere. Conoscere. Svelare il mistero perché mistero non ci sia.
Ridurre tutto a poche ossa a stracci di epidermide.
Radiografare, fotografare, analizzare per poi mettere i resti in una teca.

https://masticadoresitalia.wordpress.com/2021/10/22/nefertiti-by-eletta-senso/

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Amore,

Fili di ragnatela 3

Compagni di cordata

trattenete forte il fiato

respirate con lentezza

se all’altezza non osate…

La mia anima è molto antica

porta messaggi arcani

solleva con le dita

maschere e pastrani.

Credete di possederla

ed è lei che vi possiede

credete di ammansirla

con grida di sirene.

Galoppa sempre sola

sul suo destriero alato

ha come meta fissa

un orizzonte devastato.

Vi sovvertirà la vita

scompiglierà ogni cosa

poi vi deporrà per terra

come conchiglia vuota.

Ciò che eravate e siete

son ben poca cosa

per chi ha in mente altro:

l’essenza in cui riposa.

Questa la terza e ultima parte della poesia. Se desiderate leggera tutta la trovate nel post precedente: Fili di ragnatela.

Buona domenica a tutti voi.

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Amore,

Questi fili di ragnatela

Ho giocato un po’ con le poesie salvate dal rogo. Perché è bene non prendersi troppo sul serio. Stanno in un portalistini dal cellophane celeste. Rileggendole sorrido per il Pathos e l’Eros di più di quindici anni fa.

Qualcuna è proprio adolescenziale. Qualcun’altra invece mantiene un senso. In genere non amo le rime, ma questa che trascrivo a pezzi, essendo piuttosto lunga, la trovo compiuta.

Luglio 2005

Questi fili di ragnatela

in cui cado e mi dibatto

bava mia lucente e tesa…

non ne esco mai illesa.

Estratti di tortura

isole di piacere

celle asfittiche

– geometrie prive di senso –

dove passeggia l’ irruenza

e di rado il mio consenso.

Tessuti come reti calate

la notte pronto l’arpione

inchiostro nero lanciato

a misera protezione.

Quanto male faccio

senza volerlo fare

solo esistendo

assisto

a effetti deflagranti

ambulanti interazioni

di demoni calanti…

Rimango spettatrice

sul campo di battaglia

conto i corpi rimasti

a terra senza lancia.

Tutte le armi usate:

tutto è lecito nel paradosso

osare predicendo

quale predestinato

cadrà nel fosso.

La passione che desto dentro

è un vento devastante

lacera e strappa vele

a chi vuol andar distante.

Uncina gli occhi e il cuore

strizza anche il cervello

dilapidate il senno

compagni di vascello!

Compagni di cordata

trattenete forte il fiato

respirate con lentezza

se all’altezza non osate…

La mia anima è molto antica

porta messaggi arcani

solleva con le dita

maschere e pastrani.

Credete di possederla

ed è lei che vi possiede

credete di ammansirla

con grida di sirene.

Galoppa sempre sola

sul suo destriero alato

ha come meta fissa

un orizzonte devastato.

Vi sovvertirà la vita

scompiglierà ogni cosa

poi vi deporrà per terra

come conchiglia vuota.

Ciò che eravate e siete

son ben poca cosa

per chi ha in mente altro:

l’essenza in cui riposa.

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Amore Attimi

Poesie salvate dal rogo 6

La testardaggine

mi infila cunei nelle mani

e m’apre ferite vorticose.

Mai so star ferma.

Inseguo la notte falene giganti

e con loro elemosino un po’ di chiarore.

Punzecchio e tiro e avvito con uncini lucenti.

Mi chiudo a chiave nello stanzino

e attendo il carnefice

e il suo passo lordo.

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Amore

Poesie salvate dal rogo 5

Vedo il suo corpo avvolto nel sudario

coperto di bianchi lini

– pare morto –

invece sussulta un respiro

e move – di increspature lievi –

la cerea bocca.

Gli tolgo i panni ed è vivo.

Orrendamente ancora vivo.

Così è: l’osceno mio amore

che diseppellisce cadaveri.

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Amore

Sei innamorata?


Capitato nell’ultimo decennio. Ero a cena con un uomo. A un certo punto mi ha detto : – Non innamorarti di me.

Questa affermazione di tono leggermente imperativo, può essere letta in diversi modi.


L’uomo è un uomo già impegnato e quindi tutela la propria fedeltà. Non era questo il caso.


L’uomo è molto sensibile e vede che la donna ha gli occhi a cuoricino e per tenerezza l’avvisa, perché lui è un superficiale e non sa amare. Non era questo il caso.


L’uomo è talmente pieno di sé da pensare che tutte le donne gli cadano ai piedi ammaliate dal suo fascino. L’uomo è un narcisista egocentrico e si pensa un Adone. Questo è il caso in oggetto perché io ero la donna seduta davanti a codesto soggetto.


Ci pensavo l’altro giorno rileggendo cosa scrivevo nelle poesie quando ero veramente innamorata.

Quando ero innamorata ero fuori di me, completamente per aria, mi batteva il cuore, avevo emozioni che non mi facevano dormire di notte, non vedevo l’ora di vedere il mio lui e palpitavo… Insomma tutte le varie sensazioni che avrete provato anche voi…quando almeno una volta nella vita vi siete innamorati.


Quindi- a quella incauta richiesta – ho scosso la testa e sorriso… pensando a quel poverino che credeva di essere così importante per me da mettere le mani avanti : – Non innamorarti di me.
No, tesoro. Tranquillo. Dormo la notte anche se non ti vedo e se ti vedo non mi batte il cuore. Riesco perfino a guardarti mentre mi dici assurdità mantenendo una sufficienza calma ed educazione. Infatti non mi alzo e sorrido e ti rispondo : Tranquillo, non sono innamorata di te.

L’innamoramento è per tutti una specie di fase maniacale, la più desiderabile delle fasi maniacali. – Yoga – Emmanuel Carrère

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Amore Attimi

Odioso

Al di là di tutte le indorature e di tutta la melassa appiccicosa sull’amore, al di là del bagno culturale e sociale in cui siamo stati immersi fin dalla nascita, amore non è solo dolce miele e cuoricini rosa.

Chi ha indagato in fondo cosa sia Amore, tra i moderni, é Roland Barthes nel bellissimo e imperdibile libro: Frammenti di un discorso amoroso.

Per chi non lo avesse ancora letto, il libro non è un manuale e non ha trama. È piuttosto una serie di titoli e capitoli relativi ai diversi stadi e stati del sentimento amoroso su cui sarebbe bene riflettere.
In amore, come ben sa chi ama o ha amato, si può essere anche odiosi.

” Nel Fedro di Platone, il discorso del sofista Lisia e il primo discorso di Socrate ( prima che questi faccia la sua palinodia ) poggia o ambedue su questo principio :l’amante si rende odioso ( a causa della sua insopportabilità ) agli occhi dell’amato.

Segue l’elenco delle cose che danno fastidio :

l’amante non può sopportare che, di fronte all’amato, altri siano superiori o pari a lui, e perciò si dà da fare per sminuire i meriti dei suoi rivali;

tiene l’amato lontano da altre compagnie;

comportandosi scaltramente in modo irriguardoso s’ingegna a tenerlo nell’ignoranza, di modo che l’amato non abbia occhi che per lui ;

spera segretamente che l’amato perda ciò che ha di più caro;

….

Vuole che l’amato sia vicino a lui giorno e notte ; anche se vecchio ( il che di per sé è già seccante) si comporta come un tiranno e sorveglia sempre l’amato con un occhio malignamente sospettoso, mentre invece non impedisce a se stesso di essere poi infedele e ingrato.

Quale che sia il suo pensiero a questo proposito il cuore dell’innamorato è dunque pieno di cattivi sentimenti: il suo amore non è generoso”.

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Amore Corpo

Corpo e parola nel tempo del Covid

https://video.repubblica.it/cronaca/sesso-e-covid-recalcati-corpi-lontani-e-parlando-che-si-fa-l-amore-sito/369385/369969?videorepmobile=1

Proprio ieri ho ripreso in mano un tomo che, per la densità del contenuto, leggo a piccole dosi: non semplice: Jacques Lacan – Desiderio, godimento e soggettivazione – Massimo Recalcati – Raffaello Cortina Editore

Stamattina ho trovato questa riflessione di Recalcati, psicoterapeuta lacaniano, che mi pare offra due interessanti punti:

Semplificando e sintetizzando quello che ho letto ieri:

La soddisfazione dell’uomo non è riducibile alla mera soddisfazione dei bisogni primari, naturali, animali.

L’uomo è dotato di linguaggio che segna proprio la frattura, il salto tra bisogno e desiderio.

La soddisfazione del bisogno è determinata da una urgenza del corpo che sospinge alla scarica immediata della tensione. Ho fame: mangio. Ho sete: bevo. Ho voglia: mi masturbo. Ho freddo: mi copro.

La domanda nell’uomo è però domanda non di qualcosa, ma di qualcuno. Non di un oggetto, ma della presenza dell’altro.

L’uomo ha desiderio, non bisogno, di un essere incarnato, che sia reale, che sia un essere vivente.

La domanda d’amore esige l’incontro con un Altro incarnato, con la soggettività dell’Altro.

Nel link riportato, Recalcati dice che la pandemia ha acuito l’ambiguità del nostro rapporto con l’Altro:

Il Covid è una specie di laser che ha messo a fuoco in modo spietato una difficoltà nelle relazioni strutturale: quando noi incontriamo l’Altro, quando un uomo incontra una donna, l’Altro da una parte si configura come un oggetto desiderato, noi come esseri umani viviamo grazie a un incontro, la vita umana è nulla senza l’Altro.

Ma, al tempo stesso, l’Altro porta sempre con sé un elemento di perturbazione del mio equilibrio, del mio ordine, della mia stessa vita.

L’Altro è un principio di destabilizzazione, in questo senso è una minaccia.

Il Covid ha amplificato, ha radicalizzato questa ambivalenza che caratterizza strutturalmente le relazioni.

Io ho bisogno dell’Altro, ma al tempo stesso devo tenere l’Altro a distanza, per non cadere nella dipendenza, per non cadere in un legame che poi soffoca la mia libertà…”

Sicuramente questo periodo ha messo a dura prova i rapporti di coppia. Questa ambivalenza, di cui parla Recalcati, il bisogno dell’Altro e la minaccia alla mia libertà che l’Altro comporta è stata messa a dura prova dalla stretta convivenza, dalla assillante condivisione degli stessi spazi senza le usuali vie di fuga nel periodo del lockdown, dalla crescita di malessere emotivo con un carico di ansia notevole. Solo le relazioni davvero solide sono passate al vaglio di questa dura prova.

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Amore,

Uniti è meglio

Oggi, nella passeggiata boschiva, ho visto questi due alberi uniti in un abbraccio sensuale.

Uscendo più tardi dal negozio con la mascherina ho provato un senso di straniamento. Come se fossi in un film di fantascienza. Mi sono resa improvvisamente conto che non è “normale” entrare e uscire da un negozio con la mascherina sulla bocca. Mi sono resa conto del momento davvero straordinario – perché fuori dall’ordinario – che stiamo vivendo. Un momento, che ormai dura sette mesi, di esistenza sempre sul bilico di un burrone, di una voragine, di un orrido…

Uniti è meglio. Vicini a chi amiamo. Dobbiamo economizzare le nostre forze e non sprecare un solo grammo di energia.

Questi due tronchi così vicini, così abbracciati, così forti nell’essere “insieme” mi ha richiamato l’importanza dell’amore filiale materno familiare affettivo. Stiamo vicini a chi amiamo per sorreggerci insieme.

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Amore

Le donne intelligenti

Le donne intelligenti prendono decisioni da sole, hanno desideri propri e mettono limiti.Tu non sarai mai il centro della sua vita perché questa gira intorno a lei.Una donna intelligente non si lascerà manipolare né ricattare, lei non ingoia colpa, si assume responsabilità.Le donne intelligenti mettono in discussione, analizzano, litigano, non si accontentano, avanzano.Quelle donne hanno […]

Le donne intelligenti
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Amore

Il volersi bene

Dal web

Il volersi bene sta tutta in questa immagine. Non ci sono ostacoli barriere guanti plastica mascherina per chi desidera soltanto abbracciare il proprio caro.

A me, come penso a tutti, è mancato davvero molto l’abbraccio. Il contatto con il corpo di un’altra persona. Qualcuno ha avuto il conforto, in questo periodo di lockdown, di avere il proprio amore vicino. Qualcuno è rimasto solo ad affrontare paura ansia angoscia.

L’immagine è stata tratta da un quotidiano online. Due coniugi finalmente si rivedono e si abbracciano. Tra loro una cortina di plastica.

Ho già scritto precedentemente, ma lo ripeto: studi scientifici hanno rilevato che abbracciarsi non solo fa bene all’umore, ma anche al cuore poiché questo gesto aiuta a ridurre la pressione sanguigna e ad aumentare la frequenza del battito cardiaco.

Se, d’altra parte, è stata istituita la “Giornata dell’abbraccio” una ragione ci sarà.

Ormai hanno aperto le gabbie, basta vedere le immagini delle spiagge italiane nel fine settimana, e quindi il contatto fisico è tornato.

Così come il bacio e la carezza un abbraccio non si può pretendere. Sono quei gesti che nascono dal cuore e i cui benefici tornano nel cuore.

Chi non ha bisogno di abbraccio e non abbraccia non sa voler bene: è un essere chiuso nella sua torre eburnea incapace di dare. Il fenomeno – che pare in forte espansione – dei soggetti affetti da narcisismo patologico ne è l’emblema.

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Amore Ethos Parole

Cura

C’è la bellissima canzone di Battiato. Dove l’uomo è uomo.

Poi c’è la realtà. La donna “deve” fare la colf la badante e l’infermiera. Ma guai se è lei infortunata o malata. L’uomo che la mattina le augura: Buongiorno tesoro, non trova meglio di fare che fuggire se il suo amore ha bisogno di cura, gentilezza, attenzione, amore.

Scappa. Se ne va.

Perché la donna che ha un problema fisico ed è preoccupata non è come sempre sorridente e disponibile e servizievole. Capita che stavolta sia lei ad avere bisogno di CURA.

Allora l’uomo topo le dice che è propria una cretina e che andrà a casa sua. La lascia con il suo problema fisico. Se la donna non è efficiente come nei giorni in cui era sana che serve averla vicina? È preoccupata nervosa. Non assolve più il suo compito di damigella di compagnia, non è altruista come il solito, per un giorno è fuori servizio. Allora l’uomo la insulta, la tratta male, con arroganza e prepotenza. Non l’abbraccia, non la coccola, non le chiede neppure come stai.

Se la poveretta gli dice che non è corretto il suo comportamento, l’uomo è infastidito. Mai sottolineare un suo comportamento errato. Non è in grado di chiedere: scusa né di rivedere i suoi pessimi comportamenti. Lui è un dio intoccabile.

La donna infermiera lo ha accudito per giorni e giorni e si è informata sul suo stato di salute: – Hai dormito? Hai mangiato? Come stai oggi?

La donna infermiera lo ha accompagnato a fare gli esami del sangue. Avanti e indietro con la sua auto con partenza alle sette e quaranta. La donna infermiera gli ha portato il cane perché lui non può fare sforzi, un cane di quaranta chili non un barboncino; la donna colf gli ha organizzato la pulizia della casa; la donna badante gli ha fatto compagnia per svagarlo; la donna compagna ha accettato l’assenza di sesso visto la convalescenza; la donna giardiniera ha tagliato il prato e messo a dimora le piante; la donna cuoca ha raccolto le erbe nell’orto per gustose minestre torte rustiche ed erbazzoni…

Ma quando la donna colf cuoca amante giardiniera infermiera è momentaneamente “fuori uso” per un giorno di indisposizione fisica l’uomo che ha ricevuto cura e attenzione, pensa bene di non ricambiare. E si arrabbia pure. La tratta male aggiungendo malessere al malessere.

Visto che il signore in questione, nonostante glielo abbia chiesto diverse volte, continua a leggermi, FATEMI UN FAVORE: scrivetegli voi che questo non è un comportamento corretto. Magari se glielo dite voi finalmente capirà. Questo può essere un esperimento di scrittura performativa.

Volta a modificare le performance, i comportamenti. Forse se legge i vostri commenti riuscirà a capire quanto vado ripetendo inutilmente da tempo: la coppia è un costante lavoro di dare/avere. Nella coppia occorre lavorare per il benessere reciproco, a turno. Chi sta meglio dà a chi sta meno meglio, ma riceverà il medesimo trattamento di cura nel caso inverso. Nella coppia nulla è assodato. Non c’è un padrone che comanda e una serva che serve. Deve esserci equilibrio, riconoscenza attenzione rispetto. Sempre.

Nella coppia, come nella canzone di Battiato, è bene dire : Perché sei un essere speciale e avrò cura di te.

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Amore

Mano nella mano

Stamattina ho visto passare una coppia di mezza età. Camminavano mano nella mano.
Sono sempre felice di vedere una coppia così.
Sarò romantica ma l’amore, a mio parere, si vede si esterna e si concretizza anche in questi gesti.

La valutazione di una coppia può essere fatta a partire dalla prossemica.

Più sono vicini, più sono affiancati nel cammino, più lo sguardo dell’uno è collegato con lo sguardo dell’altro.

C’è stato un periodo in cui anch’io ho camminato mano nella mano. Una cameriera, servendoci alla caffetteria, ci ha detto:

– Posso dirvi una cosa?

E noi abbiamo risposto:

– Certo.

– Volevo dirvi che siete proprio una bella coppia.

L’affermazione ci ha fatto molto piacere anche perché, a livello estetico, non eravamo poi così ben assortiti.

Mantieni il bacio – mi sembra sia il titolo di un libro di Massimo Recalcati. Non l’ho letto, ma il titolo mi piace. Perché c’è un invito che non è sempre semplice mantenere e assecondare.

Mantieni il bacio, mantieni il contatto, mantieni il rispetto, mantieni l’ascolto, mantieni la gratitudine di avere accanto una persona anche se non è il primo mese: il primo tempo dell’idealizzazione, dell’infatuazione, dell’innamoramento.

Mantieni lo stupore verso l’altro e il suo mondo. Sii grato/a del tempo che puoi vivere insieme. Fatti alterare dalla sua presenza, sporgendoti dal tuo Ego. Impara a vederti nei suoi occhi. Fai in modo che ogni giorno sia vivo con lei/lui accanto. Non dare mai per scontata la sua presenza. Fai fatica a modificare certi tuoi comportamenti per adattarti alle richieste dell’altro/a.

Conquista il suo cuore con piccoli gesti o grandi gesti, non solo con le parole.

Come scrivevo ieri in un commento, Barbablú quando si è reso conto di avermi veramente persa, mi mandava tutte le settimane sontuose composizioni floreali da Mosca, non dal negozio dietro l’angolo, con bigliettini pieni di parole dettate dal cuore e dettate a Interflora.

Chi vuol bene fa gesti per non perdere chi ha vicino. Gesti forti.

L’inerzia non è amore.

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Amore, Coppia

Amore

( Immagine fotografica di Eletta Senso )


Sono sempre felice di incontrare belle coppie perché amo l’amore.

Quando ho conosciuto Rita e Riccardo ( metto sempre nomi fasulli ) mentre prendevamo un aperitivo ho chiesto:

– Ma voi da quanto tempo siete insieme? Venite da separazioni o divorzi precedenti?

Con mia grande sorpresa lei mi ha risposto che sono insieme, legati in matrimonio, da venticinque anni.

Che cosa mi faceva pensare il contrario?
Il sorriso
i gesti
l’armonia
l’intesa
l’affettuosità
il rispetto.

Parevano, e paiono, due innamoratini freschi.

Mi chiedo sempre quale alchimia li leghi.
Forse semplicemente l’incontro dell’altra metà della mela.
Forse l’attenzione e la cura reciproca.
Forse l’equilibrio nel dare/avere che hanno trovato.
Lui è introverso e un po’ cupo, lei estroversa e sorridente.
Ieri lei portava un anello strepitoso che lui le aveva regalato per l’ultimo compleanno:
“Ditemi quanto tempo e denaro siete disposti a spendere per una persona e io vi dirò quanto è importante per voi”- Jung

In vita mi è capitato una sola volta di avere espressa palesemente la stessa ammirazione per la mia coppia. Eravamo in un bar. Allora ero con il mio ex compagno che, fisicamente, era proprio un ragnetto piccolo e apparentemente insignificante rispetto alla mia altezza e bellezza ( stiamo parlando di più di dieci anni fa ). Eppure la ragazza che ci serviva ogni giorno la colazione ha esclamato:

– Posso dirvi una cosa: siete proprio una bella coppia!

La dichiarazione ai tempi mi ha davvero fatto molto piacere.

Che ci piaccia o no, noi emaniamo. Luce o tenebra. Cura o indifferenza. Amore o abitudine. Generosità o egoismo.

Una “bella coppia” non è soltanto formata da due persone esteticamente belle. Ma da due persone, anche fisicamente agli antipodi per quanto riguarda il lato estetico, ma belle dentro.

Voi formate con il vostro partner una bella coppia? Vi è mai capitato di sentirvelo dire?

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Amicizia Amore

E tu dimmi


E tu dimmi come devo fare. Io che non ho segni d’amore e vengo lasciata come un cencio nel ripostiglio.
E tu dimmi come devo fare. Io che non ricevo fiori e lettere e doni. Io che non ho un amore caldo. Cosa festeggio oggi. Tu che mi racconti del gioco che farai stasera con il tuo nuovo abito stretto e champagne al fresco. Io che non ho nemmeno il piacere della conversazione al desco mentre lui mastica senza rispetto con la testa nel piatto. Lui che neppure sa cosa indosso sotto. Lui che non mi riempie di luce. La sua lampada ad olio e i suoi cimeli del tempo che fu.

E tu dimmi perché ti lamenti di parole e carezze, fremiti e giochi. Quando ho sentito bene come ti chiama e vuole, con la sua voce quieta e calda.

E tu dimmi qual è la strada per addestrare il cane. Farlo star buono e zitto. Fedele e al fianco. Soddisfare i suoi pochi istinti e bisogni e poi tenerlo al guinzaglio a zampettare educato.

E tu dimmi che senso ha festeggiare oggi dopo giorni di abisso e tempesta. Senza amore non ha senso festeggiare l’amore.


( p.s. Non è un testo di auto-compatimento. Io amo scrivere senza veli e censure, esattamente come ieri ho parlato con la mia nuova amica. Ci si scambia la vita. Non sopporto chi finge che vada tutto bene. Oggi è la festa degli innamorati. Amo talmente l’amore che mi salta agli occhi la presenza o la mancanza ).