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Il vero riposo

L’affetto è anch’esso una fatica, e nessuno vi si sottopone per regola; il vero riposo è l’indifferenza. Dai cani, dagli odori, l’indifferenza di fronte alla vita non c’è mai. Non sono mai semplici indifferenti stranieri, ma sempre amici o nemici.

Italo Svevo – Corto viaggio sentimentale

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È passata

È passata ieri dove non passa mai e aveva un fazzoletto in mano – forse piangeva. In questo box di poche anime non ci si incontra mai. O s’incontrano solo i due scemi del villaggio che non mancano mai. Invece io e lei non ci siamo più riviste dopo il litigio. La rottura. Una volta sola: fuori dalla farmacia ai tempi del lockdown e io appena l’ho vista ho detto: – C…. E ho fatto subito dietrofront. Poi dopo mesi e mesi è entrata dalla mia parrucchiera e si è bloccata sulla porta mentre io le giravo le spalle sulla sedia girevole. Questo mesi fa fino a ieri, quando é apparsa sul mio sentiero, sbucando da dietro la curva come un fantasma con un fazzoletto in mano e forse piangeva. Mi hanno detto che si sposa tra pochi mesi. Non dovrebbe piangere. Tre anni fa si era innamorata di me. Voleva venire a vivere con me. Mi cercava sempre e la sera mi scriveva: “Ti voglio bene”. Ci sono rapporti forti. Nell’odio e nel suo contrario. Non ci saremo mai indifferenti. Per questo c’è gelo e ghiaccio quando nel box di poche anime capita che i nostri tragitti s’intersichino.

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Amicizia


L’amicizia è più rara e preziosa dell’amore.

Pagine superbamente dense dedicate all’Amicizia nel romanzo ” Le braci ” di Sándor Márai.

“L’amico, così come l’innamorato, non si aspetta di veder ricompensati i suoi sentimenti.
Non esige contropartite per i suoi servizi, non considera la persona eletta come una creatura fantastica, conosce i suoi difetti e l’accetta così com’è, con tutto ciò che ne consegue.
Questo sarebbe l’ideale.
E in effetti: vale forse la pena di vivere, di essere uomini, senza un ideale come questo?
(…)
E se colui che è stato tradito e abbandonato si offende, se grida vendetta, era davvero un amico?

Vedi sono queste le domande alle quali mi sono sforzato di rispondere quando sono rimasto solo.
Naturalmente la solitudine non mi ha fornito alcuna risposta.
Neanche i libri mi hanno risposto in modo esauriente”.

Probabilmente nessuno può rispondere in modo adeguato a queste fondamentali domande.
Questi ultimi anni mi hanno portato a prendere diverse decisioni di fuga da cosiddetti ” amici “.

Ho tagliato i rapporti perché non trovavo quell’adesione totale, coerente, assoluta all’idea d’amicizia.


Il tema viene trattato pagina dopo pagina, nella profondità della carne, da Márai. Senza pudore, senza finzioni, fino in fondo nella ferita.
Può un amico fuggire da noi, senza motivo?
Può rompere il patto implicito di reciproca fedeltà?
Più forte del patto d’amore, ma – comunque – legato dal filo erotico.

” Avrei accettato qualsiasi cosa come scusante e spiegazione, persino l’infedeltà agli ideali del nostro mondo. C’era soltanto una cosa che non riuscivo a spiegarmi: l’offesa fatta a me. Per questa non c’erano scusanti. Ti eri dileguato come un truffatore, di nascosto come un ladro.

E a volte mi sono chiesto se l’amicizia non costituisca un legame simile a quello fatale che unisce i gemelli. Una singolare identità di inclinazioni, simpatie, gusti, cultura e passioni accomuna due uomini, vincolandoli – anche se uno tenta di opporsi all’altro – a un medesimo destino “.

E posso io fuggire, tagliare, rompere i ponti senza nulla chiedere, chiarire, nel silenzio totale?
Per un’offesa, certo. Un’offesa intima: quando l’altra/l’altro che supponevo amica/amico esce dal terreno della complicità, della reciproca stima. Stima che significa abbracciare in un’ampia panoramica tutto ciò che l’altro è: difetti compresi.
E io che pure ho sbarrato – porte finestre – non ho forse smarrito, io stessa, la stima nell’altro: fuggendo?

Da Pinterest

Io sono davvero poco tollerante e tranchant. Forse dovrei imparare a essere più paziente. Forse è inutile perché il mio temperamento non ammette infedeltà e ama l’adesione totale.

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Storia di arroganza

Ci sono persone arroganti. Mancano completamente di umiltà. Hanno quella predisposizione alla prepotenza che si chiama hybris. Si credono simili a dei e, quindi superiori ai poveri umani. Pur essendo umani.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Hybris

Vi racconto un fatto. Una mia ex amica, nei tempi d’oro del nostro rapporto, un giorno dopo aver pranzato in casa mia, ha detto:

– Senti, tra amiche io sono abituata così. Si aprono gli armadi e ci si presta la roba. Vuoi farmi vedere cos’hai? Tanto le cose sono prestate e non regalate e quando la proprietaria ne ha bisogno le richiede indietro.

Non mi era mai stata fatta una simile proposta, ma ho accettato.

Siamo andate nella mia stanza guardaroba e ho aperto.

Tra gridolini di esultanza e prove lei ha deciso di prendere una borsa, e due o tre maglioncini. Si è provata perfino una pelliccia di montone lunga e calda come quella di una zarina, ma avendo una o più taglie della mia, non riusciva a chiuderla.

Comunque si è scelta e ha preso tre o quattro capi.

Dopo mesi la mia amica che credevo amica, dopo uno stupido litigio da nulla, ci ha tenuto a dirmi che “per fortuna non eravamo amiche, ma solo conoscenti”. Non ho neanche risposto e per me è diventata ex amica.

Le ho semplicemente richiesto indietro le mie cose prestate.

Apriti o cielo! Alla mia semplice e corretta richiesta sono arrivati insulti, giudizi sulla mia persona, attacchi. E le mie cose non le aveva più perché le aveva regalate alla figlia che abita lontano e, quindi, in cambio mi voleva dare soldi.

Naturalmente non desideravo avere soldi. Gli arroganti credono di mettere tutto a tacere con il vil denaro.

Ciascuno è responsabile di quello che dice e che fa e ne subisce le conseguenze.

Ho ripetuto senza scompormi che non desideravo soldi, ma semplicemente i miei capi indietro. Che aveva tutto il tempo per organizzarsi per la restituzione. Non avevo fretta.

La sua risposta è stata picche.

Al di là della storia è interessante la dinamica.

Gli arroganti che prendono e pretendono non si scusano mai.

Non ricordano mai. Non si prendono la responsabilità delle loro azioni.

E soprattutto, essendo in difetto, attaccano attaccano attaccano. In questo modo regalano e disperdono un mare di energia inutile. Pensano di essere forti e non si rendono conto di essere estremamente fragili.

Gli arroganti sono fragili come vasi di cristallo.

Bastava dire: – Ah, sì scusami ma le ho prestate a mia figlia. Quando la vedrò le chiederò di ridarmele in modo da fartele riavere.

Sia chiara una cosa: non muoio senza la borsa di Caractere e i maglioncini di cashmere. Mi sarebbe più spiaciuto se avesse preso “in prestito” la pelliccia di montone e poi, dimenticando che era mia, l’avesse data alla figlia…

Se ho agito è perché è bene che gli arroganti non la passino sempre liscia con le loro scorrerie.

Perché è bene porre dei confini e dei limiti precisi alla loro prepotenza e delirio di onnipotenza.

Con gli altri fai come ti pare, ma non con me.

In questo periodo della mia vita ho deciso di cambiare modus vivendi e di mettere a posto quei quattro sassolini nelle scarpe che mi danno noia. Cose sospese e non in equilibrio.

Sapevo benissimo di svegliare il can che dorme con la mia semplice richiesta di correttezza: ti ho prestato delle cose, ora mi servono e, gentilmente, le vorrei indietro.

La mia ex amica arrogante ha reagito così come mi aspettavo: urla strepiti insulti illazioni fango.

Non ho replicato. Fermamente ho ribadito che desideravo solamente le mie cose e niente soldi.

Più si è fermi e composti più gli arroganti vanno in tilt. Si irritano e attaccano.

Fondamentalmente incapaci di compostezza e consapevolezza.

Per quanto mi riguarda la questione è chiusa: mi auguro soltanto di non trovare un giorno, aprendo la posta, una busta con dentro soldi. Francamente non saprei che farmene.

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Amicizia

Una mia amica

Immagine fotografica di Eletta

Una mia amica dice sempre che ha trovato un angelo.

Lo ha trovato in concomitanza con un evento luttuoso: le era morto il fratello. Inoltre aveva sbandato con la sua auto e aveva paura di guidare. Allora apparve l’angelo. Era un omino che l’aveva già adocchiata alla caffetteria. Le aveva fatto le condoglianze e le aveva detto: – Se posso fare qualcosa per te. Io ci sono.

Da allora l’amico Angelo la accompagna ogni giorno dalla mattina alla sera ovunque lei voglia. Le paga caffè aperitivi pranzi e cene. La riempie di regali. Lei è felice sulla macchina sportiva cabrio del suo angelo. Lui è felice di stare con lei. Lui ha colmato la sua malinconica solitudine e ha trovato la socialità, lei ha trovato una persona che la tratta come una regina.

Non stanno “insieme” pur facendo tutto insieme. Non sono una coppia. Sono amici. Più che amici.

Non ho mai provato invidia verso le mie amiche, forse perché da sempre sono stata oggetto di invidia da parte delle amiche. È una cosa che trovo davvero orrenda: non fa bene a chi la prova e a chi la subisce.

Però ho sempre invidiato l’angelo della mia amica. È bello aver vicino una persona che ti è davvero vicina. Che c’è per te comunque e sempre. Qualunque cosa succeda. Un vero amico.

Un angelo sa ascoltare. Sa esserci nei momenti di bisogno. Sa amarti per come sei. È grato che tu esista.

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Anche qui

Immagine fotografica di Eletta

Anche qui c’è calore. Io lo trovo. Nei vostri commenti. Non vi conosco, ma vi conosco. Uno per uno. E state diventando sempre più dei vicini anche se lontani.

È una questione di cuore. Di condivisione e di sensibilità. È sentirsi parte di una comunità, anche se virtuale ( a volte, ahimè, più presente della comunità reale ).

Mi auguro che non manchi nessuno in questo tempo nero, che non ci siano strane vuote pagine bianche infinite. Mi auguro di trovare le vostre parole saltellanti, mi auguro di leggere le vostre storie riflessioni poesie, mi auguro di vedere le vostre immagini e i vostri dipinti ancora per molto e molto tempo. Scrivere e condividere il nostro diario quotidiano, i nostri frammenti di vita è un altro modo di affacciarsi ai balconi cantando. Creiamo comunità condividendo scrittura che è il nostro specifico modo di esserci.

Intanto vi abbraccio tutti forte. Come ha scritto qualcuno ultimamente: che si senta il mio sincero abbraccio.

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Amicizia

Emozioni

Può essere più emozionante ed entusiasmante stare con due amiche a raccontarci la vita tra caschi e pettini che stare con il proprio ex uomo mummia e il suo cane a traino.

Può essere più divertente mangiare pizzette sotto il sole cocente di questa estiva primavera, sedute sul girello di legno con bicchieri di carta e sacchetti, lì nel parchetto con nulla: tranne noi e l’allegria di vivere un momento semplice insieme.

Perché la vita  – che passa e trascorre  – ci lascia nostalgia e ricordo più di questi piccoli, quasi insignificanti momenti, che di matrimoni in pompa magna con abiti bianchi di panna montata e strascichi di piume.

Quel che rimane alla fine del giorno è il sorriso delle amiche.

L’amicizia, come l’amore, si nutre di attimi di condivisione. Ritagli di tempo da vivere insieme. Una colazione, una passeggiata, un pranzo, una giornata di relax in un centro estetico.

Oltre all’ambiente che amo – oltre ai monti alle pinete al ghiaccio all’aria tersa ai primi fiori al profumo ai gatti al legno al pane – sono grata al Fato per le nuove amiche che qui ho incontrato.

Mi mancavano, quando abitavo giù, amiche vere. Che se hai un problema come ieri sera, fai una telefonata e ti danno un consiglio. Ti sostengono quando sei smarrita: sospesa tra cuore e ragione. Stanno ad ascoltarti e ti parlano – sul medesimo piano – dei loro problemi.

In amicizia, come in amore, esserci per l’altro è questione di intelligenza e sensibilità. 

In amicizia, come in amore, i protagonisti debbono essere altruisti. 

Gli egocentrici non funzionano. 

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Amicizia

Un’amica

Per la prima volta da quando abito qui, mercoledì scorso ho passato una intera giornata con una nuova amica.
Ci si trova per affinità: entrambe abbiamo scelto consapevolmente di trasferirsi dalla città in montagna.
La mia nuova amica è una donna che ha scelto di abbandonare un luogo dove aveva un lavoro di prestigio per venire sotto la grande ala della vetta. Ha scelto dopo una malattia che le ha cambiato la vita.

Di lei e di quello che fa, con passione e impegno, avevo già sentito parlare giù, in un corso di Tai Chi. Strani i percorsi della vita che a volte permettono inattesi incroci e imprevedibili intersecazioni.

L’ho conosciuta proprio per il suo lavoro, recandomi nel suo studio, ed è stata lei a propormi di vederci fuori per fare due chiacchiere distese.

È una donna intelligente. Quello che si dice: una bella persona.

Abbiamo passato una diversa giornata. Negozi shopping caffè estetista. Giri vari per il suo lavoro e incursioni nei suoi punti di appoggio nella città più vicina in valle.

Ho già scritto che davvero trovare un amico è trovare un tesoro. Trovare una amica qui significa avere una confidente, un rifugio, un luogo caldo di complicità. Fuori dalle coppie.
Oggi pomeriggio la rivedrò. E intesseremo altri fili e riti di condivisione e confidenza.

Pian pianino sto costruendo una rete relazionale stabile. Con T. rido e scherzo. Con C. faccio la spesa o una passeggiata. Ad altri faccio ritratti o butto progetti.
Quando cammino per il centro comincio a riconoscere i volti e scambiare due chiacchiere o un saluto cordiale.
Da novembre sono residente. Solo da ora mi sento davvero parte di questa piccola comunità e accettata, a volte anche benvoluta.
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Amicizia Amore

E tu dimmi


E tu dimmi come devo fare. Io che non ho segni d’amore e vengo lasciata come un cencio nel ripostiglio.
E tu dimmi come devo fare. Io che non ricevo fiori e lettere e doni. Io che non ho un amore caldo. Cosa festeggio oggi. Tu che mi racconti del gioco che farai stasera con il tuo nuovo abito stretto e champagne al fresco. Io che non ho nemmeno il piacere della conversazione al desco mentre lui mastica senza rispetto con la testa nel piatto. Lui che neppure sa cosa indosso sotto. Lui che non mi riempie di luce. La sua lampada ad olio e i suoi cimeli del tempo che fu.

E tu dimmi perché ti lamenti di parole e carezze, fremiti e giochi. Quando ho sentito bene come ti chiama e vuole, con la sua voce quieta e calda.

E tu dimmi qual è la strada per addestrare il cane. Farlo star buono e zitto. Fedele e al fianco. Soddisfare i suoi pochi istinti e bisogni e poi tenerlo al guinzaglio a zampettare educato.

E tu dimmi che senso ha festeggiare oggi dopo giorni di abisso e tempesta. Senza amore non ha senso festeggiare l’amore.


( p.s. Non è un testo di auto-compatimento. Io amo scrivere senza veli e censure, esattamente come ieri ho parlato con la mia nuova amica. Ci si scambia la vita. Non sopporto chi finge che vada tutto bene. Oggi è la festa degli innamorati. Amo talmente l’amore che mi salta agli occhi la presenza o la mancanza ).
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Amicizia Comunicazione, Linguaggio,

Narcisismo

Lui, l’ospite, parla solo di sé. Si sporge un poco dal suo balconcino solo per la sua nuova fiamma: semplicemente perché lo fa risplendere.

La parola più usata è IO.

Io leggo un sacco di libri ( peccato che non chieda e tu? )

Io sono molto veloce e organizzato.

Io dico una cosa e non la ripeto due volte.

Io ho imparato a cucinare da diversi chef.

Io ho un rapporto magnifico con mio figlio ( sua madre no ).

Io so sciare benissimo.

Io scelgo di gestire il mio tempo come mi pare.

Io faccio sentire la donna che sta con me una dea.

Ogni sua proposizione è chiusa. Non chiede mai: e voi? Sapete sciare amare leggere organizzare lavorare? E voi chi siete? Cosa fate? Che passioni avete? Di cosa vivete?

Per l’ospite egocentrico e narcisista gli ospitanti sono solo pubblico che ascolta le proprie performance e applaude dicendo: -Bravo!

L’arte dell’ospitare è fatta di discrezione attenzione e calore. L’arte dell’ospitato dovrebbe essere fatta di sana curiosità e attenzione verso i padroni di casa. Non fermarsi solo a fare show. Non fermarsi solo a deporre le uova dorate del proprio ego.

Ho già scritto diverse volte di comunicazione. C’è una sostanziale differenza tra monologo e dialogo.