Lavori manuali

Il mio sferruzzare




In questo tempo digitale informatico telematico… acchiappati nella rete come tanti pesciolini non usiamo più le mani se non per schiacciare i tasti del pc tablet o smartphone.

Ma sono tornati in voga certi lavori manuali dei nonni e delle nonne: le donne sferruzzano, usano l’uncinetto, impastano il pane come facevano le ave. Gli uomini amano cucinare o lavorare il legno, fare l’orto.

C’è chi disegna, dipinge, tornano in voga i taccuini di viaggio. E ritorna un’arte antica: quella dell’ammanuense. La calligrafia: bella scrittura. Magari con pennini e penne come si usava presso i copisti medioevali.


A me rilassa molto scrivere con la penna stilografica e dipingere sporcandomi le mani.


Lo schermo elimina gli odori e l’inchiostro e i colori invece hanno un odore gradevole.

Ricordo quando entravo nell’ingresso della bella casa del mio maestro di pittura: venivo subito assalita dall’odore delle vernici.


Ritornare ai lavori manuali permette di ri-appropriarsi dei sensi. Stare ore davanti a uno schermo significa usare solo la vista e limitare il tatto al singolo dito che batte e ribatte sui tasti o sui link. Senza sapore odore calore, senza con-tatto.

26 pensieri su “Lavori manuali

  1. ho sempre scritto con la penna stilografica caricata con l’inchiostro e non le cartucce. Per il disegno… serve concentrazione e tantto temp contiguo. Il soli preliminari richiedono tempo e poi bisogna riporre tutto. Questo mi ha allontanato dalle tempere, dai carboncini, ecc Mi viene voglia ma poi desisto.

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  2. In questi pigri giorni, finito un leggero maglione di lana color ocra a punto stoffa traforato, ho iniziato un maglioncino di cotone sottile mélange bianco e blu oltremare per la prossima estate. Non mi è ancora tornata la voglia di dipingere, è come se fossi inattesa di qualcosa che deve accadere. Però guardo i nostri atleti alla Olimpiade di Pechino e mi sembra che mio marito sia ancora qui, a guardare uno degli sport che preferiva commentando e spiegando a me le varie fasi.
    Buon mercoledì Eletta.

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      1. Da bambina ho imparato a lavorare a maglia, all’uncinetto, il chiacchierino, quasi tutti gli stili di ricamo e poi, con il Burda, ho imparato anche a fare vestiti per me e per mia figlia, seguendo le istruzioni e provando e riprovando, sono riuscita a fare anche cappotti, giacche, pantaloni da donna e il mio vestito da sposa, semplice ma adatto a me. Naturalmente non mi fiderei a fare vestiti per altre persone perché non sono una vera sarta e se rovino un mio capo, sono cavoli miei, ma mi dispiacerebbe rovinare un tessuto altrui. Ho mostrato a qualche ragazza come si può ricavare dal Burda il tracciato per i propri capi e qualcuna si veste da sola. Ci sono molti tutorial anche in internet che insegnano a fare le cose con le proprie mani. Basta avere voglia, pazienza e nn scoraggiarsi se si sbaglia. Oltre alla soddisfazione è anche un bel risparmio. Potevo prendere uno scampolo di buon tessuto, difficile da vendere perché di poca metratura, e me lo davano a buon prezzo quindi e per me che sono bassa o per mia figlia che era piccola, potevo ricavare comunque un capo interessante.
        Buon pomeriggio Eletta, è piacevole leggerti e mi fai ricordare molte cose e anche riflettere.

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        1. E tu mi hai fatto ricordare Burda: mia madre come te ha imparato a cucire e ci ha fatto tutto a me e mia sorella dai vestiti ai cappotti. Burda: un nome che mi ha riportato di colpo al passato. Sei tanto cara Neda ed è sempre un piacere per me fare due chiacchiere con te e leggerti. Buona serata 💕🌷

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  3. Non ti si può certo dare torto!!! La manualità è tutt’altra soddisfazione rispetto a tutto ciò che si realizza con l’informatica e tu mi 9wre che sei brava 8n entrambi i casi!!! Buona serata 🌷

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  4. Che bello lavorare con le mani! Io l’anno scorso ho cominciato a lavorare ai ferri per poi passare all’uncinetto (e con questo è stato amore) realizzando due sciarpe, un top estivo e adesso sono al secondo maglione! Per me è come una meditazione, più intreccio il filo più si scioglie e distende la mente

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  5. io… tanto tempo fa… amavo fare il punto croce…
    ora faccio giardinaggio… potare le mie rose e il mio gicline e mi diverto a fare l orto…
    grazie per quello che hai scritto…
    semplice… diretto… molto vero…
    buona serata! 🌙⭐💛

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  6. Effettivamente il virtuale è molto più bi – o mono? – dimensionale di quanto riusciamo a renderci conto nell’immediato. Personalmente trovo l’odore della grafite davvero stupendo e capace di scatenare qualche parte “nascosta” del cervello. Buona serata! ☺

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