
Buongiorno piccola, mi scrive l’uomo macho. A lui, come ad altri, piace scrivere “Buongiorno piccola”.
Fa molto Humphrey Bogart con la sigaretta penzolante dal labbro inferiore e rigorosamente in bianco e nero. Fa molto uomo che procaccia i viveri per la donna cavernicola. Fa molto: Uomo che non deve chiedere mai.
Ci sono uomini che, in questa epoca virtuale digitale con smartphone che ormai non servono più a telefonare: servono a colorare fotografare ritoccare la realtà… ci sono uomini che rimangono sempre in bianco e nero.
Attaccati e replicanti del modello paterno nella società patriarcale: l’uomo lavora, esce la sera con amici e non deve dar conto a nessuno mentre la moglie tiene in ordine la casa, cucina e cura il bilancio familiare.
Sembra incredibile in questo periodo infuocato frantumato ammalato liquido che esistano ancora maschi così. Eppure.
Hanno scatole colme di tovaglie ricamate a mano dalla madre. Hanno scatole piene di ricordi. Non riescono a buttare: vecchi centrini, vecchie fotografie, videocassette, audio cassette, tesserine, astucci per il ricamo, vecchie e logore lenzuola, giacche, papillon, camicie, calze, scarpe…
Sono non solo legati al passato, sono dentro il passato. Lo vivono come se nulla fosse imperiosamente cambiato intorno a loro.
La donna – come nel passato – deve tacere, non dire. Avere un comportamento discreto, non chiedere, non essere. Essere invisibile. Fare ogni cosa sottovoce, in secondo piano, sullo sfondo. In modo che loro, gli uomini in bianco e nero, possano condurre la propria vita agevolmente dall’alto con la lustrascarpe ai piedi.
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