Due settimane fa ho deciso di non mangiare più carne. Basta.
Ieri, così su due piedi, sono stata invitata a pranzo dai miei vicini.
Alle otto stamattina hanno cominciato a fare il fuoco per la grigliata. Salamelle costine salsicce polli. Una grigliata di due metri che ha affumicato tutto il borgo. Odore di carne sfrigolante.
Per educazione non potevo rifiutare. Per educazione e cortesia sono stata a tavola sotto il pergolato fino alle 15 e mezza. Ad ascoltare infiniti inutili discorsi tra uomini che riempivano i bicchieri e donne che servivano.
Nessuno mi ha chiesto nulla.
Alcune donne hanno fatto commenti sul fatto che mangiassi poco “per la linea”. Io me ne frego della linea. Sono sempre stata così. Ho visto i loro sguardi invidiosi quando mi sono alzata e, per uscire dalle panche ho fatto movimenti acrobatici.
Al tavolo c’era una ragazza decisamente piccola di statura, diversamente alta. Non dava fastidio e nessuno si è permesso di fare battute.
Al tavolo c’erano donne diciamo “in carne”. Nessuno si è permesso di fare battute.
C’è uno sguardo obliquo, cattivo verso noi diversamente brutte. Cioè belle bellocce e magre. Un ronzare continuo di sguardi e battute che veramente danno noia.
Un razzismo al contrario.
Rispetto della diversità, please.
Comunque non desidero più vedere carne.
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