Prima di strappare ho deciso di lasciare traccia di alcune poesie scritte nel tempo che fu. Oggi è uno di quei giorni che elimino: straccio brucio butto. Ero diversa allora e – come sempre – impetuosa.
Ora ve lo devo proprio dire. Nei blog non sopporto i pezzi lunghi. Per leggere molto e a lungo ci sono i libri e i quotidiani. A parer mio.
Apprezzo, al contrario, i pezzi corti. Più corti sono, più li apprezzo. Mini storie, mini racconti, mini esperienze.
Poche righe, a volte, dicono di più di molte lunghe parole.
Per questo motivo mi scuso in anticipo, ma non leggerò mai articoli postati che richiedono una lunga concentrazione e molto tempo.
Devo leggere ancora molti classici che mi mancano. Il tempo è prezioso.
Naturalmente è sempre una questione di misura ed equilibrio. Ci sono persone che postano articoli interminabili, lunghissimi. Francamente non so quanti sono disposti a leggerli dall’inizio alla fine eppure mettono “mi piace”…
Non so quantificare il tempo ottimale di lettura, ma diciamo – considerando che per lo più leggo sullo schermo dello smartphone – diciamo che un articolo per me è già lungo se obbliga a più di dieci spinte in su nello scorrimento della pagina.
Vediamo questo che sto scrivendo e che ora, per coerenza, terminerò quanti scorrimenti permette e obbliga.
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