
Non riesco ancora ad uscire da questo tempo sospeso. Troppo lungo il letargo sotto la cappa pesante. Riadattarsi ai riti di un tempo è come infrangere una bolla di cristallo. Quindi sto in attesa dentro il carapace. Non allungo vibrisse a tastare il terreno e vivo la vita solo nel limbo onirico.
Troppo lunga l’asfissia e la mancanza di ogni cosa che dava un senso alla vita. Manca ancora la forza di provare un salto energetico. Come un’ ameba sto nel fondo melmoso. Eppure ogni tanto rapisco qualche raggio di luce. E lì mi aggrappo esule.
Rispondi a Paola Bortolani Cancella risposta