
In cronobiologia e in cronopsicologia, un ritmo circadiano è un ritmo che si svolge in 24 ore.
Il termine è stato coniato da Franz Halberg e viene da latino: circa diem e significa appunto intorno al giorno.
L’esempio più classico di ritmo circadiano è il ritmo sonno/veglia.
Oggi e nei giorni successivi della settimana i nostri ritmi saranno alterati per l’introduzione della maledetta ora legale. Non l’ho mai sopportata. Ecco, sotto, i nostri ritmi naturali.
Ore 6: L’ora del saluto al Sole, la testa si erige. La mente non è ancora in azione e le intuizioni possono affiorare.
Ore 8: L’ora delle prove, i nostri piedi concretizzano il contatto con la terra. Si riesce a dare il via ai pensieri, ai programmi.
Ore 10: l’ora dello scambio delle informazioni. Si incontrano gli altri.
Ore 12: Si espongono le proprie idee con fermezza e con coraggio. Non si ascolta. L’espressione di sè è al massimo.
Ore 14: E’ l’ora del silenzio, dell’ascolto di sé. Non si programma, non si discute.
Ore 16: La mente è più fervida e chiede il confronto. E’ l’ora delle opposizioni, dei litigi. Non è il momento delle sagge decisioni.
Ore 18 : Le tensioni calano. E’ l’ora dell’incontro con gli altri, dei contatti, delle riunioni e anche dell’ascolto.
Ore 20 : L’esigenza di far chiarezza. Suoni e colori rilassano la mente.
Ore 22: E’ l’ora della creatività, della sessualità più sentita; l’armonia richiama all’umorismo, all’allegria.
Ore 24 : Sentire le proprie emozioni. Le tensioni del corpo si sciolgono nel sonno, meglio se qualcuno ce lo massaggia dolcemente.
Ore 1-6 : Il contatto con il mondo interiore. La realtà dei sogni.
Considerate le diversità di ciascun soggetto, il ritmo circadiano mi pare comunque interessante.
Peccato che ora le ore son tutte saltate.
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