
Mi piace la tavolozza: deposito di colori. Tracce del loro passaggio.
Mi piacciono i colori forti. Detesto il grigio che è noia, anche nelle sue stupide sfumature che hanno avuto tanto inutile successo.
Mi piace il verde mela, il verde acido ( una camicia verde acido, di un famoso stilista, l’ho messa e rimessa e ora, che l’ho passata a mia figlia, la mette e rimette lei…).
Mi piace il blu pavone e il fucsia. Mi piace il rosa shocking e il rosso geranio. Mi piace il verde bosco muschio e il turchese.

Indossare un colore è indossare energia. Infatti sul nero totale di questo periodo ho bisogno di mettere pennellate di colori saturi. Basta una giacca una collana un foulard di seta.
Detesto i marroni e il beige. Quest’ultimo – a mio parere – sbatte l’incarnato quanto il grigio.
Detesto il giallo. Non ho nulla di questo colore tranne un peloso maglione zafferano.

Ho voglia di uscire andare camminare incontrare vestita di verde mela. Invece sono chiusa in casa vestita di nero.
Quando finirà questo perenne lutto mi farò un bagno di colori e l’energia tornerà a circolare.

Intanto qui stamattina predomina il bianco perché nevica.

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