
Sonnez la cloche con scroscianti scrosci e scampanellii per svegliare gli esseri dormenti. Fateli cuocere con vive fiamme perché si levino i loro assopiti cuori. Pungeteli con spilli argentei per toglierli dal letargo inutile. Stanno avvoltolati in foglie secche e marce d’orgoglio. Borbottano nel sonno con superbo pulsare del labbro: – Con te non gioco più. Con te non gioco più. Gli orsi feriti. Gli orsetti permalosi. I ghiri ronfanti. Che una alta nota limpida li svegli perentoriamente. Che aprano i cespugliosi occhietti alla vita. Che vivano dunque.
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