Io sono Colei che ama l’Ombra

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Ne ho abbastanza delle parole. Stanno ammucchiate ronzanti in testa.
Ora emigreremo fuori dal territorio verbale. Farò incursione nella tua fragile zona protetta per il saccheggio.
Mi farai frantumare ogni recinto?


Con opportunismo lucido ti avvolgerò nel labirinto lunare: tra rettili e acqua di palude.


Scenderai con me nel mondo di Ade. Solo così potremo abbandonare le vesti quotidiane.


La tua ferrosa macchina da guerra si sfalderà contro la dialettica del silenzio.
Ti perderai nel complesso mondo, nella spirale che risucchia.


Ci sarà il fuoco e lo sguardo profondo dei nomadi Tuareg. I tamburi ossessivi e la danza mistica.


Conosci il Pathos? Straniero che passi e calpesti il mio sacro suolo. Una vergine si offrirà alle tue voglie sulla soglia del tempo. Solo così potrai accedere alla mia grotta.
Lascia fuori i sandali, togliti la veste e la cinta.


Non c’è protezione e tranquillità per chi mi incontra.
Io sono Colei che ama l’Ombra. Il buio, la tenebra, l’abisso con le donne sirena.
Abito nel sotterraneo dove regna il segreto.

18 pensieri su “Io sono Colei che ama l’Ombra

  1. la dialettica del silenzio!
    è tutto lì il modo (difficile) per fare a meno delle parole, riuscire a trasformare ciò che è prettamente statico in qualcosa di dinamico, la calma piatta in piccole (salutari) tempeste, la distanza del tacere in necessarie regole di avvicinamento (lascia fuori i sandali!)
    ml

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