
Quando bussa il disgusto
l’amore
declina
le vaporose spire
e pare
senza specchi
l’orizzonte.
Non traccia
gratuità
il gesto soppesato.
Nulla, per te
dev’essere scomposto
– dalle Furie
e dalle Erinni.
Se monta il vento
il vetro è frantumato.
Scaglie di ghiaccio
lamine di fuoco
turbini di terra
frasche d’aria.
Cessato l’uragano
ricompongo il corpo
contando
ossa scarnificate.
Non ho più
parole
ch’escano
dagli occhi.
Trattengo urla
con lunghe catene.
Ho nausea
d’amarti.
Limacciosa stasi
nella staticità
delusa.
3 risposte su “Quando bussa”
Molto bella l’ultima immagine: limacciosa che è turbolenza, mare in burrasca, insieme alla delusione che è staticità.
Molto brava, come sempre.
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Grazie Rodi 🌹💓
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bella, ma ahi ahi ahi
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