
“Alla lingua il gioco non è aderente ma inerente: è uno dei suoi apparati circolatori, ha la sua autonomia, ma con una certa sistematicità interferisce con tutti gli apparati linguistici considerati maggiori e fondamentali.
Non c’è epoca e non c’è lingua in cui non si sia giocato con le parole: troviamo giochi di parole nei testi più solenni di religioni e letterature; il gioco verbale una dimensione comune a tutti i parlanti, dagli analfabeti ai Premi Nobel…”
Da: Parole in gioco – Stefano Bartezzaghi
Non si può imparare a disegnare senza fare esercizio ed esercizio con matite e pennelli e colori… Non si può imparare a scrivere senza giocare e giocare con le parole, spostando lettere sillabe suoni, senza anagrammare fare assonanze zeppe acrostici tautogrammi rebus…senza smontare e rimodellare le parole.
Chi ama la lingua ama anche giocare con la lingua, scoprire cosa ogni frase e parola nasconde…

” L’incasellamento, la molteplicità delle direzioni di lettura con l’aggiunta occasionale del palindromo e del bifronte sono principi che ritornano nel quadrato di parole.
Quadrati di due, tre o quattro lettere per lato erano noti nell’antica Roma”.

6 risposte su “Il gioco è inerente alla lingua”
Davanti a Bartezzaghi ci si inchina, genuflette… financo prostra! 🙂
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😜eh,sì
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giocare con le parole aiuta ad allenare la mente, anche la matematica è utile a questo scopo..
Un caro abbraccio, buona serata..😉
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Molte attività allenano la mente, ma io ho scritto di scrittura. Buona serata Max 😎
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a me piace particolarmente giocare coi rebus, scomporre e ricomporre parole procedendo per tentativi fino a strutturare una frase che prima non c’era 🙂
ml
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Belli i rebus, io preferisco altri giochi della prima pagina della settimana enigmistica. Fino a febbraio purtroppo non posso più scrivere e quindi neppure fare le parole crociate su carta 🙄 buona serata ❤️
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