Meditazione della montagna

Le montagne sono l’emblematica quintessenza di presenza e imperturbabilità costanti.

Le montagne comunicano un senso di sacralità e personificano timore e armonia, asprezza e maestosità.

Nella storia e preistoria dell’umanità hanno svolto un ruolo chiave. Fra i popoli tradizionali erano e sono ancora madre, padre, guardiano, protettore, alleato.

Mentre il sole compie il suo percorso nel cielo, il monte semplicemente sta fermo, ma luce ombra e colori mutano virtualmente ogni momento nella sua adamantina immobilità. Questo ricorda i capolavori di Claude Monet, che ebbe l’idea geniale di disporre una serie di cavalletti e dipingere certi soggetti come si presentavano ogni ora, passando da una tela all’altra mentre il gioco di luci, ombre e colori trasformavano una cattedrale, un fiume o una montagna attirando così l’occhio dell’ osservatore.

https://www.teatroarcimboldiarte.it/monet/

Mentre la luce cambia, la notte segue il giorno e la montagna resta immota, limitandosi a essere se stessa.

Fare la meditazione della montagna, attraverso una serie di visualizzazioni, a trasformarci in una montagna che respira, incrollabili nella nostra immobilità, nella pienezza dell’essere – al di là di parole e pensieri – una presenza centrata, radicata, impassibile.

Da: Dovunque tu vada ci sei già – Jon Kabat – Zinn

11 pensieri su “Meditazione della montagna

  1. io e la montagna siamo una cosa sola, l’adoro, e appena posso faccio lunghissime escursioni, quest’anno ne ho fatte davvero tante, basta vedere il mio blog 😉 penso che meditazione, relax, e montagna siano parte della stessa cosa, di sicuro fa molto bene al corpo e alla mente…
    W la montagna.. 😉

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  2. Magnifica questa riflessione! Mi sembra faccia ecco a uno dei “Dialoghi con Leukó” di Cesare Pavese che si intitola proprio “La rupe”. In tale dialogo parlano tra loro Eracle e Prometeo. Proprio costui dice che ognuno di noi ha la sua rupe. Grazie infinite…

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