A volte l’inizio di un libro è ostico. Come un sentiero di montagna. Non si sa se continuare o fermarsi.
La storia non ci prende, la noia è tra le righe, i personaggi che non si sa bene cosa diranno. Se stare in loro compagnia ci piacerà e ci arricchirà, o no.
Serve uno sprint. Una motivazione a procedere. Un po’ di fatica: parola desueta.
Leggere costa fatica. Ma poi ripaga se quel che si legge serve a rispondere alle nostre perenni domande.
Oggi, come purtroppo spesso ultimamente, non c’è stata linea telefonica. Che qui, a me, serve anche per navigare. Quindi nel dopo pranzo con un tempo uggioso che fare se non prendere in mano quel libro acquistato, ma non trovato d’impatto così appetitoso?
E così, pagina dopo pagina, con fatica ecco che il sentiero impervio regala i primi doni: quel personaggio che ha qualcosa da dirmi. Quelle riflessioni che danno un senso al romanzo.
” – Non credi che potresti dirmi cosa hai combinato in tutto questo tempo a Parigi?
– Ho letto molto. Otto dieci ore al giorno. Sono andato alla Sorbona, alle lezioni. Penso di aver letto tutte le cose importanti della letteratura francese e leggo il latino, almeno la prosa, quasi come il francese.
– E a cosa dovrebbe portare tutto questo?
– All’acquisto del sapere – sorrise lui
(…)
– Non suona molto pratico
– Nell’ultimo mese o due ho letto Spinoza. Non credo di capirne molto per ora, ma è esaltante. È come atterrare in aereo su un grande altopiano in montagna. Solitudine, e un’aria così pura che ti va alla testa come il vino, e ti senti al settimo cielo

8 risposte su “A volte un libro”
Ho letto questo libro tanti tanti anni fa, ne ho un ricordo molto positivo, ma poi non ho provveduto ad aggiornare l’opinione
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Siamo molto simili nei gusti letterari
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Tu sei molto più raffinata
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Che carina: sei veramente una buona persona 💓
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è vero
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😉
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curioso, di Maugham ho letto di recente “lo scheletro nell’armadio”, incontrando le tue stesse difficoltà iniziali, una prosa datata, prolissa, che rischia, se non ti impegni a entrare nel vivo della storia, di farti abbandonare la lettura. Poi però la costanza viene ampiamente ripagata 🙂
ml
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Ciao Massimo! Non ti trovavo più: ad agosto si rimane più pigri nei blog. Che piacere risentirti, mi mancavi… Sono completamente d’accordo con te. Poi, ma dopo molto poi… ripaga 😉 buon pomeriggio ( ora vengo da te )
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