Leggere con il virus

Immagine fotografica di Eletta

Leggere con il peso sospeso – come la spada di Damocle – del virus che aleggia sulla e nella testa, non è facile. Manca la concentrazione e la leggerezza indispensabile per leggere.

L’unico libro che – a spizzichi e morsi – sono riuscita a prendere in mano è stato: La scatola nera di Amos Oz. Come scrivevo prima in un commento vi ho trovato le pagine più intense e belle dedicate all’essere donna: guarda caso, e incredibilmente, scritte da un uomo. Chapeau!

Quello che mi avvince nel libro è il continuo cambio di prospettiva e di stile. Oz fa parlare un ragazzo sgrammaticato, un padre naturale e un padre adottivo, la madre e sua sorella, l’amministratore dei beni, cambiando continuamente telecamera inquadratura e occhiali e lente e telescopio.

È come vedere un paesaggio non statico ma in panoramica: a volo d’uccello. Ogni voce rappresentata con le sue soggettive ragioni e sensazioni. Ogni voce diversa.

Ci sono bellissime pagine sull’amore, sulla religione, sul sesso, sulla libertà. Direi che non c’è tema che non venga trattato.

Mentre leggo penso a cosa vuol dire essere un “vero scrittore”. Penso che sia proprio nella capacità di rendere visibile, attraverso la parola, la molteplicità e complessità della vita.

Uno scrittore non censura, non ha una verità in tasca. Osserva, vede, si sposta, ri-osserva, ri-vede, annota: nulla sfugge ai suoi rapaci appetiti, alle sue curiosità.

Uno scrittore è così affamato di dettagli che non si ferma sulla superficie, ma fruga nelle pieghe e nella profondità dell’animo umano.

Quando si legge un libro di un ottimo scrittore – come Oz – non si legge solo per evadere, si legge per capire la complessità della vita. Leggere in questo caso è anche imparare a tener conto di tutte le molteplici prospettive e angolazioni della realtà. Allarga, e non restringe, il campo visivo.

13 pensieri su “Leggere con il virus

  1. Un altro scrittore da cui pescare molto è Bernard Malamud il quale si innerva fra i cunicoli dei rapporti tra amore, scrittura e lettratura. Insomma, cose di cui nutrirsi per crescere.

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  2. Un post per quanto breve ma denso, maturo e di ottime riflessioni che si aprono intorno, oltre i recinti, gli orti e scavalcano la bellezza maestosa delle montagne senza mai tralasciare i passi lungo i sentieri tra ramoscelli, fiori e fili d’erba. E così la lettura assume valori profondi tra quotidianeità, cielo e terra.

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