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Attimi in quarantena

Togliere le erbacce

Immagine fotografica di Eletta

Ho un cerotto sulla mano destra e uno sulla mano sinistra per via delle fiacche che mi sono venute a zappettare l’orto. Lo sto preparando per la semina e piantumazione degli ortaggi che da noi è prevista per i primi giorni di maggio.

Adoro l’erba, di qualsiasi tipo. Erbacce, che è un peggiorativo, non dà merito alla nobiltà della vegetazione spontanea. Purtroppo nell’orto non va bene.

Quest’anno è il secondo anno di vita del mio orto. La vicina mi ha ripetuto che nell’orto bisogna viverci. E che l’importante è togliere ogni erba fino alle radici. Estirparle. Lavoro duro e faticoso. Ogni giorno dedico del tempo e sono quasi alla fine.

Settimana scorsa mi è venuto un bel mal di schiena, perché la terra è bassa. Comunque sia ora sto bene e ho ripreso con gran lena.

Sarebbe bene approfittare di questo tempo sospeso e vuoto per estirpare altre erbacce, quelle che non ci permettono di avere un terreno morbido e friabile dove far crescere le nostre migliori qualità. Anche a questo cerco di lavorare.

13 risposte su “Togliere le erbacce”

Ho colto un po’ il senso metaforico dell’orto. Lo hai descritto bene, Eletta, come quello spazio da vivere ogni giorno ed estirparvi, fino alla radice, le erbacce. Un po’ come rammentarci il dovere di discernere ciò che è bene e ciò che è male nelle nostre vite.. 🙂 Mi piace!

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