
Vero, non voglio più chi non mi vuole.
Né chi mi vuole troppo: è un oppressore.
Voglio semplicemente le parole,
sono loro il mio solo grande amore.
Come leggero il mare ansava ai lidi,
mentre morivo tutte quelle morti!
Mandatemi una guida che mi guidi
o un desiderio che mi riconforti.
Non morti ancora, non malati ancora,
seguiti da un convoglio di dolore,
gli esseri umani mandano in malora
l’abisso funebre di spente aurore.
Che gloria di colori dietro il vetro!
Battere d’ali, battere di cuori,
di ricordi che mi tirano indietro
e mi danno extrasistole e sudori.
In questo tempo di quarantena si riprendono in mano i libri amati. Le quartine sono di una poetessa che amo: Patrizia Valduga.
Sono tratte da: Quartine Seconda Centuria – Giulio Einaudi Editore
Non a tutti piace Patrizia Valduga perché le sue quartine sono sporche di terra fango sangue corpo sesso. Io, invece, la adoro per questo.
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