Col mare di nuvole a pecorelle e il prato pieno di prime primule e nove gradi sul percorso a settecento metri di questo inverno che non decolla.
Nel piccolo borgo le case di pietra e legno e le rose che non sono mai sfiorite stanno due uomini a sorbirsi il sole sulla panchina. E si fanno due chiacchiere. Perché siamo gli unici estranei nel silenzio diffuso ad aver valicato il confine.
Facciamo un piccolo percorso nel bosco fino a piccole cappelle votive e una casa sorta come un anomalo fungo in mezzo al nulla. Mi siedo tra le piante aromatiche che qui sono già in piena vegetazione ( le mie giacciono sotto la neve ) e hanno già i boccioli azzurri mauve.
Le rive boscose son piene di primule.
Gli uomini sulla panchina han detto che troppo presto son venute. Troppo caldo questo inverno. Si sta sospesi tra il letargo e la letargia di aprile senza sapere dove stare. Eppure è febbraio.
Sono proprio le prime .. primule infatti. Puoi mangiarle se vuoi, l’insalata viene molto carina con qualche petalo
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Qui abbiamo i crochi, le violette e i narcisi già fioriti. Il pruno selvatico e il fico stanno mettendo le gemme.
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I narcisi 🌺🌻🌻che belli… speriamo non arrivi il gelo all’improvviso. Buon pomeriggio Neda 🐞
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L’anno scorso ci sono state gelate e venti freddi a maggio che hanno bruciato tutte le fioriture delle piante da frutto, un disastro. Quest’anno toglierò le serre dei limoni solo dopo maggio.
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Fai bene. Qui, in montagna, tutto parte comunque dal primo maggio🌺🌺🌺
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