Ospite

Nella cameretta dove ho passato la notte stanotte c’è un lettino singolo ( a casa mia dormo nel mio grande letto matrimoniale ). Di fianco al piccolo letto c’è un grande mobile di legno a righe ( a mio parere brutto ) pieno di scatole e libri. I libri risalgono alla professione esercitata dal padrone di casa, che ora non esercita più. In ogni scatola, che sormonta il mastodontico armadio ci sono altre scatole e sacchetti pieni di oggetti non usati da anni e, probabilmente, che non saranno più usati. Negli otto scomparti chiusi c’è di tutto: tappeti, quaderni, scatoline e scatolette e cose non meglio identificate. L’arte del buttare qui non vige.

https://m.huffingtonpost.it/2016/03/25/arte-del-buttare-in-10-passi_n_9545518.html

Non c’è una abajour per cui, se mi sveglio e desidero vedere che ore sono, debbo accendere la luce azionando l’interruttore che sta dietro la mia testa e che accende la lampadina in uso dieci anni fa che scende dal soffitto con un filo: niente lampadario. Niente abajour. Per cui se mi sveglio presto e desidero solo vedere che ore sono, vengo investita in pieno viso dalla cruda luce della lampadina e così è difficile riprendere il sonno anche se sono le cinque.

Se ho sete non c’è una bottiglietta di acqua minerale ( il padrone di casa non le prende per sé e nemmeno il suo cane le beve ) e quindi devo alzarmi e prendere acqua dal rubinetto. A casa mia ho sempre acqua minerale sul comodino, ma qui un comodino non c’è, così come già detto non c’è neppure una lampada comoda vicino al letto da accendere un secondo per sbirciare l’ora e sprofondare di nuovo nel sonno.

Non posso accedere neppure la luce nel bagno perché fa partire la ventola che fa molto rumore e non voglio svegliare il padrone di casa che dorme nella grande camera con il letto matrimoniale. Io sono di natura cortese come ospite e non desidero dare fastidio. Divento invisibile e trasparente.

Devo fare piano anche ad andare in sala a farmi un caffè perché lì dorme il grande cane sul suo grande e comodo cuscino. Forse, perchè stesse più comodo, il suo padrone gliene ha presi due.
Così cammino in punta di piedi per non svegliare cane e padrone, accompagnando l’apertura delle porte perché cigolano.

In questa casa, quando mi capita di soggiornare, tutto quello che prendo: un bicchiere, un tovagliolo, una penna… deve essere subito rimessa a posto. Così se bevo una bevanda e lascio il bicchiere sul tavolo, perché magari tra un po’ mi viene ancora sete, poi non lo trovo più perché il padrone lo ha visto ( il corpo estraneo ) e lo ha subito messo dove deve stare: nel lavandino della cucina. Tutto va messo a posto, nel suo posto.

Per me l’ospite è sacro. Quando mi capita di avere ospiti faccio in modo di procurare il massimo confort possibile. Ho persino, anni fa, spostato una libreria nella mia stanza studio ricolma di libri, per riadattarla a camera da letto per un ospite convalescente da una malattia. Ho fatto in modo che il suo soggiorno da me fosse piacevole. A volte sono tre o quattro piccole cose che rendono il soggiorno piacevole. La medesima attenzione all’ospite o agli ospiti penso di averla a casa mia quando invito persone a pranzo o cena: fare in modo che si sentano a loro agio in un ambiente confortevole e caldo.

Sono arrivata ieri per pranzo e ripartirò oggi prima di pranzo per tornare nella mia casa anche se nevica.

Il padrone di casa mi ha detto: – Ma perché non stai un altro giorno e parti domani? Indovinate perché gli ho risposto gentilmente di no.

9 pensieri su “Ospite

  1. Già si fa fatica a stare in casa altrui, se poi non c’è un minimo di comodità…
    Le abitudini personali sono un punto di riferimento, di appoggio in questa vita caotica, tolte anche queste è come se perdessimo l’equilibrio

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