Il Natale

Immagine grafica di Eletta

Il martellamento continuo pubblicitario e consumistico, iniziato mesi fa, per la festività del Natale non fa bene. Questo ripetuto invito alla “bontà” non fa bene.

Non si capisce perché a Natale occorre essere più buoni. Per il resto del tempo assolti tutti, ma a Natale: mi raccomando sfoggiate sorrisi.

Sarà che detesto la falsità e l’ipocrisia a tal punto da non sopportare le maschere imposte in certe occasioni. Considerato che, comunque la maschera la mettiamo sempre, almeno non imponetecela un’altra.

Detto questo mi piacerebbe che non ci fossero ring e recinti così stretti per ricordarsi dei “cari”. Ma tant’è. Visto il ritmo frenetico dei tempi occorre approfittare di questi tempi di vacanza per vedersi almeno una volta all’anno. Ricordarsi di chi si è scordato negli altri giorni e mesi.

La condizione di eremitaggio che ha comportato la scelta di vivere in montagna mi ha obbligato a scendere in questi giorni per “il giro parenti”. Naturalmente mi fa piacere vedere madre fratelli sorelle e figlia con annessi e connessi. Ma mi dà fastidio la falsa aurea di benevolenza e tolleranza che aleggia come un dovere imposto più dal periodo natalizio che dal cuore.

Il cuore dovrebbe sentire amore tutto l’anno e non per imposizione consumistica e sociale. Natale è la festa della luce. Del ritorno della luce.

Di fatto per chi è depresso, per contrasto, diventa buio fitto. Per chi ha subito un lutto una malattia un trauma tutto questo inno alla gioia e luce diventa un baratro.

La luce e l’aria e i colori mancano quando si sta male. E non servono ritornelli con stelline panettoni e angioletti a tirar su di morale.

https://www.lastampa.it/salute/2018/12/14/news/il-natale-ti-fa-cadere-in-depressione-non-e-colpa-delle-feste-fai-attenzione-ad-ansia-e-stress-1.34067096

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