Sbuffo di indifferenza

Immagine fotografica di Eletta

Lei sarà accanto per lungo tempo. Non c’è, dunque, più motivo per tenerla. Non servono più lacci e trame: quei fili invisibili che trattengono e legano.

Lui s’accomoda in poltrona: vecchie e logore ciabatte e uno sbuffo ch’esce dalla pipa. Non servono lanci di pensiero: con chi sarà e cosa farà.

Lei è lì, con il suo esile corpo, rannicchiata con il libro e il notes su cui scrive. Saperlo è accomodante pigrizia: basterebbe stendere un braccio per toccarla. Basterebbe emettere qualche lenta parola per avviare una quieta conversazione.

Perché darsi il disturbo di una nuova visione, di un inconsueto scenario? Inforcare un paio di nuovi occhiali per vederla, vederla davvero, lei così com’è ogni giorno, ora che sono insieme in quella casa gelida.

Ciò che sta sotto gli occhi non si vede più. “L’angolo meno visibile è quello sotto il cono di luce – così gli diceva sempre l’amante.

12 pensieri su “Sbuffo di indifferenza

  1. Meriteresti una gran onorificenza già solo per le immagini che pubblichi. Questa è veramente suggestiva per quei coni di conifere intensi di verde che sorgono nella nebbia. Ma poi accade che belle immagini si accompagnino da parole altrettanto suggestive ed allora è troppo. Il tuo blog è troppo. 🙂

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