Colazione a maggio

Capita a maggio di fare un percorso tra i boschi per arrivare a un bar di legno e fare colazione da sola. Capita di chiacchierare con la ragazza che si sta allenando con il suo ragazzo per la prossima gara: centinaia di chilometri tra le cime. Capita di proseguire la camminata in mezzo ai pascoli fino a un piccolo paese gioiello, di sedersi sulla panca di pietra della piccola chiesetta, di veder arrivare la signora con le chiavi ad aprirla per farla vedere a un’ospite tedesca. Capita di veder passare un gruppetto che parla di “palco nero di velluto” e di realizzare – solo dopo – che stanno parlando di un cervo.

Vorrei tanto vederlo, un cervo. Ho visto camosci, i caprioli praticamente brucano nel giardino antistante il mio tutta la bella stagione. Mi manca di vedere un cervo.

Mi avevano detto che qui, nella piana in fondo, è facile vederli. Dovrò essere più attenta. Magari la prossima volta… intanto sto qui a godermi il pallido sole con l’acqua che scorre nel lavatoio.

C’è pace e silenzio. Qui dicono che maggio è un mese morto. Per me che amo la solitudine e il silenzio, maggio è un mese vivo. Quando arriveranno i turisti nei mesi estivi rimpiangerò questo magnifico silenzio.

13 pensieri su “Colazione a maggio

  1. Nemmeno per i ciechi e i sordi maggio è un mese morto! Non dico i colori, che i ciechi non possono vedere, ma i profumi? Bisogna essere chiusi in una ampolla d’argento (d’argent = danaro in francese ) per dire che maggio è un mese morto.

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    1. Infatti, caro Marcello. Qui la frase viene detta da chi mette in primo piano l’argent cioè il denaro. Da chi ha bisogno del turismo per incassare. Punti di vista diversi. Per altri, esseri normali, maggio è un mese stupendo. Anche senza denaro in tasca ci ripaga, come giustamente scrivi tu, con doni sublimi per tutti i sensi. Buona giornata caro 🐞🐞🐞

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