Domenica

Quando abitavo giù in valle la domenica era il giorno del pranzo tra le tre generazioni: mia madre, io e mia figlia.
Era bello. 

Da quando sono qui, in montagna, sono più le domeniche che passo da sola di quelle che passo con lui, il mio compagno. Chissà perché. 

Oggi gli ho detto alcune cose. Pare non capire. Pare non vedere. Pare non sentire. Chiuso nel suo blocco monolitico. Serrato nel dolmen.

Faccio un esempio? 
Ok, faccio un esempio. Io mi nutro di parole. Di parole scritte, lette o vergate. 
Lui non mi scrive nulla: non scrive lettere, e mail, non scrive bigliettini, non scrive messaggi. Ho avuto amanti epistolari, ho avuto amori che mi riempivano la casa di bigliettini zuccherini. Ora il nulla, il vuoto, lo zero assoluto. Glielo faccio presente. Tremila volte. Così come tu ti nutri del mio ragù, della cara insalata russa, della torta alle mele… tu – per favore – nutrimi con le parole. 

Ieri sera l’ho bloccato su WhatsApp. Che lo tengo a fare uno che non mi scrive mai?
Mi dice urlando al telefono che per comunicare c’è il telefono. Neppure il tempo di finire la frase che lo blocco anche sulle chiamate telefoniche. 
Io sono una bambina dispettosa. Non amo i soprusi le prepotenze le angherie le falsità i doppiogiochisti e chi si crede furbo. Così taglio il cordone ombelicale che unisce la comunicazione. Non vuoi scrivere? Bene. E io ti blocco il campo. 

Questo scrivevo settimana scorsa. Ora il bambino piagnucoloso si lamenta perché domenica l’ho lasciato solo. Fatti una domanda, datti una risposta.
Oggi si è ancora lamentato perché l’ho lasciato ancora solo. Proprio non c’è verso di fargli capire. Gli avevo lasciato un libro sperando che si svegliasse dal suo sonno perenne. Ora vi faccio la foto della copertina ( in edicola con il Corriere )L’ho riportato nella mia tana. Lo leggerò io che è meglio.

18 pensieri su “Domenica

  1. Sono come te… e vivo gli stessi problemi.. però poi mi rendo conto che non siamo tutti uguali, che cose che per noi sembrano naturalissime ad altri richiedeno uno sforzo davvero disumano…

    P.S.
    Fai un giro da me, ho idea che il mio ultimo post ti piacerà!

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    1. Prima o poi occorre cambiare. È sempre difficile rompere gli schemi e le abitudini che ci tengono prigionieri. Ma arriva il momento di dire: basta e aprirsi al cambiamento.
      Buona giornata Sephiroth ☺

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      1. Occorre cambiare quando la distanza tra due menti diventa siderale. Quando l’unicità di coppia, diventa solitudine. Tu e solo tu, saprai quando arriverà quel momento, chiamiamolo di rottura.
        Buona giornata Eletta!! 😊

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  2. Per fortuna Black Mirror è ancora in parte fantasia, altrimenti lo avresti già bloccato anche nel campo visivo…
    Pensa che mia moglie invece dice che dovrei scrivere di meno e fare di più… (lavori di manutenzione alla casa, eh… non pensar male…)

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