Il sole in casa

Io amo la mia casa perché è la mia casa. Perché ho scelto da sola ogni pezzo arredo tappeto ramo e fiore. Ogni quadro e cuscino. L’ho voluta calda e accogliente. E anche un po’ originale con le cataste dei libri per terra e il disordine creativo.

Ieri insieme a un’amica ho spostato il tavolo di marmo in cucina e ho aperto tutte le dodici finestre.

Da qualche giorno è arrivato il sole a baciare il divano e la zona musica. Il sole è mancato per mesi ( siamo sotto la vetta ) e ora che è arrivato aggiunge luce e colore.

Ho comprato una orchidea magenta. È entrato così il mondo vegetale. Ieri timidamente è entrata la gatta rossa: non si fida ancora di me, ma l’ho nutrita e tornerà. Così è entrato anche il mondo animale.

Attorno alla mia casa vi sono stupendi felini dal pelo lungo e morbido. Amo l’eleganza dei gatti e la loro flessuosità. La suprema indipendenza. Lo strofinarsi un attimo in cerca di carezze e poi andare.

18 pensieri su “Il sole in casa

  1. Ieri insieme a un’amica ho spostato il tavolo di marmo in cucina e ho aperto tutte le dodici finestre.

    Probabilmente abiti in un castello. E ti vedo camminare flessuosa come una gatta. E passi e volteggi, sicuramente, da una stanza all’altra con indosso vestaglie trasparenti. E la cosa che mi son chiesto, specie quando vedo film che mostrano tali eroine, ma queste qua, anche con un camino enorme, con tutte quelle finestre e arcate e spifferi ed eventuali vampiri che svolazzano durante le ore notturne e lupi mannari, non sentono freddo? Tale modo di addobbarsi vada per l’estate, ma in inverno sarebbe il caso di mettere maglioni lunghi e comodi e calzini di lana e babbucce.

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    1. 😀 ora ho calzettoni di lana infatti, ma accanto alla stufa ho poco altro 😀. Non è un castello che sentirei tetro, ma una tipica casa di montagna. Qui usa così: quando c’è il sole ce lo vogliamo bere tutto. 🌕

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      1. Prosit. Tempo addietro sono stato sulle montagne ai piedi di Torino. E intorno al fuoco bevemmo vin brulè. Però, in quell’occasione niente calzini di lana. Era estate e le stelle stavano sempre lì a chiacchierare come pettegole. Qualcuna scese e si unì a noi bevendo dissero: -Prosit.- Simpatiche, dalle belle voci e risate.

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