Quello che mi piace

Quello che mi piace è perdere tempo in una libreria. Quanti libri inutili ci sono in vista delle feste natalizie. Pare che tutti: dai giornalisti ai calciatori abbiano qualcosa da dire in vista delle compere. Un mare di libri inutili. Trovarne di utili non è facile. Normalmente mi affido ad autori che stimo, come Calasso, Mariás, Galimberti, Borghes… e a case editrici che normalmente pubblicano libri di qualità come Adelphi.

Per qualità intendo una buona scrittura, un ottimo stile, una interessante trama – se si tratta di romanzi – o una interessante trattazione – se si tratta di saggistica.

Ieri ho preso cinque libri. Tre per me e due da regalare.

Ci metto tempo a scegliere. Desidero prendere dei libri che mi regalino dei momenti piacevoli. Perché leggere deve essere una attività piacevole.

Non ho problemi a smettere la lettura se non mi regala piacevolezza. Paradossalmente mi donano piacevolezza i libri meno facili. Detesto infatti i romanzetti sdolcinati e prevedibili.

Prediligo libri cartacei. Non leggo su schermi. Amo la carta per la sensualità della materia ricoperta da caratteri tipografici. Amo maltrattare sverginare possedere un libro che abbia, nei margini, anche le mie note e la mia scrittura.

Un buon libro resta nel tempo.

15 pensieri su “Quello che mi piace

  1. Condivido la scelta degli autori e della casa editrice, e il percorso di scelta. Non ci dici che libri hai preso? Io leggo anche sul kindle, e continuo la mia battaglia nel dire che non va visto come antagonista del libro cartaceo, ma come complemento.

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    1. Non riesco proprio a leggere su kindle. Ho proprio bisogno della materia cartacea. Un libro l’ho detto, quello delle piante, l’altro è di Calasso: piuttosto difficile, ma interessante. I geroglifici di Sir Thomas Browne. Gli altri tre li ho presi da regalare. Buona domenica ❄💗

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  2. Condivido tutto, dal fare il cane da tartufi in libreria alla predilezione per alcuni autori di cui ci si fida, dall’abbandono senza rimpianti di un libro che delude alla preferenza assoluta per il cartaceo che ti dà l’ebbrezza del possesso materiale delle parole.
    ml

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