Serenità

Felicità è una parola grossa. Ma da qualche tempo io mi sveglio felice, o quantomeno serena.

Mi piace stare nella mia nuova casa. Finalmente mi sveglio tardi dopo sane ore di sonno. Quando ero di sopra mi svegliavo presto per l’uso del bagno, salutavo il cane con un pat pat sulla testa, alzavo il riscaldamento in modo che il “signore” si alzasse con la casa calda. Poi, dopo due o tre ore il signore si alzava. D’estate stavo in terrazza col cane a prendere i primi raggi del sole a volte fino alle dieci. Poi lui appariva.

Tutto torna. A volte rovesciato. Ora il signore si alza prima di me perché il suo amico cane lo sveglia e non c’è nessuno a curarlo. Ora il signore si sveglia al freddo e tocca a lui alzare il termostato finché la casa si scalda.

Nella mia nuova casa ho un sistema che avvia la stufa alle sei, così quando mi sveglio alle otto la casa è già calda e posso andare in giro mezza nuda.

Non sono mai stata ringraziata, ai tempi, per aver fatto quelle piccole silenziose cose che hanno permesso al signore di dormire fino a tardi tranquillo. Anzi, mi è stato detto più volte che sono stata “ospite” in una casa pagata da lui.

Ora la mia casa la pago io.

Il signore, finalmente, paga la primitiva mancanza di gratitudine.

Nella vita, prima o poi, tutto torna.

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