Strambi bimbi


Non ho mai visto bambini così. Possiedono una dignità aliena. La strada è interamente loro, appartiene a loro e ai gatti in questo piccolo paese che tra poco diventerà il mio paese. Saranno le cime già spruzzate di bianco secco a rendere il loro sguardo così penetrante e fiero? Se ne vanno in gruppi dai più piccoli ai più grandicelli e non si curano dei grandi. Hanno il loro piccolo grande mondo a cui badare. 

Oggi ho trovato ( ancora incredibilmente ) dei peluche in uno scatolone di gomitoli di lana. Li ho visti dalla terrazza i piccoli alteri che giocavano assorti mentre i grandi, dall’altro lato della strada chiacchieravano per i fatti loro. Ho pensato: prima di buttarli vado a vedere se interessano. Così mi sono vestita, ho preso il sacco da cui usciva un pulcino spettinato e sono andata a dire ai grandi se potevano servire ai piccoli dei peluche prima di gettarli. La nonna ha detto di sì di darli pure e mi ha fatto cenno con la testa: di darli ai piccoli.

Mi sono avvicinata al loro lavoro ludico, hanno fieramente alzato la testa dai pentolini, ho appoggiato il sacco per terra dicendo, forse, per voi. 

Gli strambi stupendi bambini del piccolo paese montano non hanno guardato aperto smembrato non hanno litigato urlando questo è mio questo è tuo. Hanno semplicemente continuato la seria immersione nel mondo di Alice e io così li ho lasciati. Immersi e composti. La nonna ha detto: avete ringraziato? Non sapeva che per me è già una grazia vederli. 

13 pensieri su “Strambi bimbi

    1. Sì, la grazia che descrivo è proprio questa. La grazia di essere bambini, ancora bambini. Senza smartphone, Tv, camere chiuse, strade vietate, cortili interdetti. Bambini liberi come uccellini e forti di volare dove desiderano. Bambini veri.

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