Coppie scoppiate 

Discutevo l’altro ieri con una persona sullo stato delle coppie ultimamente sempre più scoppiate: avevamo incontrato l’ennesimo con-sorte che non divideva più la sorte con il coniuge, essendosi separati. 

Quando subentra una crisi, una normale consueta crisi tra due persone – che hanno scelto di unirsi in un vincolo matrimoniale, ci sono due possibili strade: o cercare di superare, sanare la crisi o chiudere il rapporto, scindere il legame, buttare tutto alle ortiche.

Non so chi di voi ha letto ” Non è più come prima ” di Massimo Recalcati: in questo libro viene esposta la tesi che oggi siamo presi dal consumismo affettivo, dal ” mordi e fuggi”, prendi e scarta, usa e getta. Una persona ” non funziona più “? Nessun problema: se ne prende un’altra. E via dicendo. Si è persa la tolleranza, la pazienza che condiva un tempo i rapporti, si è persa la capacità di perdonare, capire, ri-scegliere la persona di cui ci siamo innamorati un tempo e tenerla stretta anche se é finita la fascinazione dell’infatuazione.
Poi c’è un’altra scuola di pensiero ( per esempio Jodorowsky ) per cui non è sano mantenere un rapporto che si è guastato. Le energie si perdono, non entra aria nuova, tutto ristagna. Meglio tagliare i rami secchi e cercare altrove un nuovo germoglio vivificante. 

Nel primo caso ( Recalcati ) viene chiesto di fare tutto il possibile per non chiudere un rapporto, facendo fatica. Nel secondo caso ( Jodorowsky ) viene chiesto di fare un salto per chiudere un rapporto esausto. 

Tenendo conto che la realtà è complessa quanto lo sono gli individui, difficilmente categoralizzabili, tenendo conto che ogni storia d’amore é particolare e per certi versi unica, voi che ne pensate al riguardo? 

21 pensieri su “Coppie scoppiate 

  1. Non ho la risposta ovviamente, ma forse è proprio bello così, che non si sappia cosa funziona meglio, che sia necessario provare (ma forse sono matta :D). Certo è che oggi le persone scelgono ma soprattutto poi scartano con molta superficialità, e a me questo fa paura.

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    1. Tempi caotici con un’offerta quantitativa smisurata e qualitativa carente. Risultato: una solitudine deprimente. Tutti i valori dei padri sono decaduti, non si sa come sostituirli. Tempi caotici…
      Buona serata

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  2. Bisogna accettare il fatto che tutto si consumi: un affetto, così come la nostra pazienza.
    Bravo è chi sa farlo durare di più, o addirittura rigenerarlo. Ma è un’eccezione, non la regola. Non bisogna colpevolizzare chi non lo fa, e a un certo momento si guarda intorno per cercare altrove una felicità a cui tutti abbiamo diritto, visto che la vita è una sola.

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  3. Ho letto i commenti e mi sento di condividerli. Aggiungo un’osservazione legata alla mia esperienza: alle volte la coppia scoppia perchè si è consumato un primo momento fatto di passione ed entusiasmo e, anzichè capire che questi aspetti vanno sostituiti con una relazione più adulta e profonda, si cerca di ritrovare quell’attrazione dell’inizio, magari con un’altra persona. Come diceva molti anni fa il giornalista Luca Goldoni: Quella donna mi fa battere il cuore come dieci anni fa me lo faceva battere mia moglie. Se avessi sposato lei, ora il batticuore me lo darebbe mia moglie

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  4. Se da un lato bisogna dire che ogni coppia è una storia a sé, è pur vero che i comportamenti singoli sono influenzati dal pensiero collettivo. Quindi è vero che se mezzo secolo fa eravamo più orientati a ricucire ed a ripartire negli strappi della vita che ogni coppia attraversava oggi siamo più portati a pensare che niente è per sempre. E come mezzo secolo fa eravamo influenzati dalla cosiddetta cultura prevalente, lo siamo anche oggi che la cultura è cambiata in direzione opposta . Perciò non posso neppure semplicisticamente risponderti che la “coppia che scoppia” è un problema privato ed ogni caso fa testo a sé. Sono quindi interessanti le letture che proponi e che affrontano il problema da un’ottica sociale. Io ovviamente non ho risposte, come immagino nessuno possa averne, ogni coppia sa essere infelice a modo suo esclusivo, mi verrebbe da concludere citando Tolstoj. 🙂

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  5. C’e una terza possibilità vigliacchissima. Invece dicercare faticose soluzioni o costose separazioni, i ventarsi tutte
    E possibili scuse per rimanere in contatto meno possibile. Penso a secondo e terzo lavoro, calcetto, palestra e chi più ne ha più ne metta. Conosco un personaggio che si comporta in questo modo ed ame favomitare. Ovviamente: roba da uomini…..

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  6. I rapporti umani sono estremamente complessi in generale, quelli di coppia lo sono ancora di più e entrambe le possibilità da te descritte possono essere altrettanto valide, secondo me; condivido il fatto di darsi la possibilità di non gettare subito la spugna e anche quello di avere il coraggio di recidere i rami secchi; ma poi penso al mezzo; il mezzo è importante; in mezzo a queste due possibilità esistono, secondo me, una miriade di sfumature dettate da incastri, bisogni, caratteristiche specifiche e singolari di ciascuno , di cui non si può non tenere conto. L’uomo e la donna non sono macchine. L’uomo e la donna sono fatti di sentimenti, di emozioni, di Stati d’animo che li rendono imprevedibili rispetto alla gran parte delle previsioni che si possono calcolare rispetto al loro sentito e al loro sentire..

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    1. Grazie una completa e interessante argomentazione da una persona professionalmente “addetta ai lavori”. Grazie davvero
      Buona giornata e buona Pasqua 🐥🐤💓

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