La sottoveste

Prese dal filo la sottoveste di seta. Scivolosa scivolò nella sua mano. Frusciante e setosa. Era color mauve. Con una spallina sottilissima. E il pizzo leggero come neve sui rami che bastava un soffio e volava via. L’aveva lavata dopo averla indossata mentre lui non c’era. L’aveva indossata per la sua pelle di donna, per sentirsi addosso la carezza sensuale e continua della seta.

Lui non amava lingerie. Non voleva veli teli cose da togliere lentamente. Lui non voleva nulla. Così giacevano nei cassetti le calze autoreggenti e i reggiseni. Dei completi prestigiosi e meravigliosi stavano assopiti nel cassetto del tempo perduto. Tempo della seduzione e del gioco. Dello svelamento. Tempo di strato dopo strato come quando si affonda nel dolce e si arriva alla crema sotto. Lui non voleva nulla. Lui non toglieva nulla. Lui non spostava nulla. Non sbottonava. Alzava. Strappava.

Lei prese la sottoveste e la ripose perché lui era arrivato, tornato e non aveva senso mettersi un capo così sensuale senza una mano maschile a toglierlo.

19 pensieri su “La sottoveste

  1. E poi ci sono io che ho una totale avversione per la biancheria sexy ed ho trovato un uomo che mi trova sensuale col pigiamo in pile. la coppia perfetta!

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  2. Pensavo ai miei modesti slip con elastico della Coop: acquisto sempre intimo non di particolare pregio per non avere rimpianti nel caso in cui una donna me li strappasse (non è che son tirchio, eh… è che mi pare uno spreco…).
    Erotismo ecosostenibile e etico.

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  3. Tocchi un argomento “sensibile” per me. Ho sempre sostenuto che la sottoveste è l’indumento femminile più sensuale per un maschio. Sarebbe troppo lungo spiegarsene il perchè, ma mi accorgo dal tuo scritto che non è così per tutti. Mi è difficile crederci.

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