Babbo Natale

Tutti prima o poi, dobbiamo lasciare alle spalle il mondo magico delle fiabe e delle favole: la vita ci toglie i filtri colorati della fantasia e i soufleé di cuscini per farci fare i conti con la piatta realtà. Non esistono principi e principesse, sirene e draghi, orchi e fate, gnomi e ondine.

Ma non bisogna sottovalutare la potenza del caso nel generare mostri.

Prima o poi ogni piccolo bimbo deve distaccarsi dalla bella favola di Babbo Natale che porta i doni sulla slitta trainata dalle renne nella notte santa.

A che età questo avviene? Dipende. Dipende dal gruppo familiare e amicale, ormai anche dal web vista l’assidua frequentazione degli infanti che ormai succhiano uno schermo invece dell’obsoleto ciuccio. Comunque diciamo che verso i dieci anni è difficile trovare un fanciullo che creda ancora all’esistenza di Babbo Natale.

Questa premessa è necessaria per raccontarvi cosa mi è accaduto anni fa: stenterei a crederci se non fosse capitato a me.

Ero in montagna con il mio compagno di allora e suo figlio diciottenne. Era dicembre, c’era la neve e tutta l’atmosfera luccicante e viva di effervescenza zuccherina. Non ricordo quale conversazione stavamo facendo a tavola… mi pare riguardasse un fatto incredibile raccontato da un nostro conoscente e a cui era davvero difficile credere, fatto sta che a un certo punto ho esclamato:

– Ma insomma è come credere che esiste Babbo Natale!

È allora che è capitolato tutto, come una improvvisa frana di sfere di cristallo, di scaglie di ghiaccio cadute dal soffitto e piovute sul tavolo. Gelo. Il ragazzo, il figlio del mio compagno alto un metro e ottanta, mi ha guardata con gli occhi cerulei sbarrati e ha detto:

– Ma cosa stai dicendo?

– Ho detto che questa cosa è improponibile come dire che esiste Babbo Natale. Perché?

Il ragazzo ha stretto gli occhi e mi ha chiesto, balbettando e con i lucciconi agli occhi:

– Perché non esiste?

Non ho mai provato in vita mia un imbarazzo simile. Mi stava prendendo in giro? No: il suo viso era tirato e bellicoso. Irato per quello che avevo osato dire.

Incredula mormorai:

– Stai scherzando Igor? Non crederai che esiste davvero.

La sua risposta mi prese in pieno viso come un ceffone:

– Sei una strega.

Così mi ha detto: che ero una strega. Aveva la testa china e piangeva.

– Hai rovinato tutto.

Ho guardato il mio compagno per avere una plausibile spiegazione. Suo figlio era assolutamente normale giocava a pallavolo e studiava, limonava con le ragazze e leggeva. Che caspita stava succedendo?

Aveva diciottanni perdinci. Il mio compagno mi ha fatto segno di tacere. Non sapevo se ridere o andarmene. Lasciarli lì al tavolo con le loro anacronistiche favole e volare via a cavallo della mia scopa.

Naturalmente ero irritata ma anche spaventata: stavo con un pazzo che aveva un figlio più pazzo di lui e non me ne ero accorta?

Dopo cena il fanciullo andava al pub a bere una birra con gli amici e noi tornavamo a casa. Così dopo cena chiesi spiegazione al mio compagno. Quello che disse era ancor più spaventoso: mi spiegò che lui e la madre lo avevano cresciuto parlandogli di queste magiche creature e che io gli avevo infranto un sogno. Che così come credeva alla esistenza delle ondine nell’acqua ( ? ) così credeva a Babbo Natale.

Rimasi a bocca aperta. Ondine? Donne fate streghe arpie sirene. Maghi gnomi spiriti fantasmi orchi. Ore della sera fanciulle in veli grigi… fate turchine che svaporano nella nebbia… dorate dee che spargono polvere sul sonno d’oppio… fiori parlanti e grilli danzanti…

La strega aveva spezzato di netto il calco dell’abitudine. Io affioravo come una bolla dal fondo di una bottiglia. Avevo bisogno di uscire dall’incubo.

28 pensieri su “Babbo Natale

  1. La magia esiste, ed ogni adulto dovrebbe reimparare a crederci. Il problema è che qui sono state grossolanamente accomunate cose che non c’entra nulla, come chiaro dal paragone con le ondine: finché si parla di credere in presenze, sostanze eteree e principalmente spirituali, si fa solo del bene alla propria anima… diverso è il caso, come qui, di una figura chiaramente mitologia “costruita” attraverso il tempo e senza grandi valenze magico/spirituali

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    1. Naturalmente ciascuno, come già scritto, crede in ciò che vuole. Quindi un adulto può c,redere in entità eteree o spirituali, vedi angeli. Francamente sono stupita del fatto che una storia raccontata perché, a mio parere, molto surreale e divertente considerato il contesto ( ragazzo non certo piccolo e Babbo Natale ) abbia suscitato reazioni non solo ilari ironiche e di semplice divertimento, ma reazioni ” serie “. L’etichetta dell’articolo era ” divertissement “. In altre occasioni scrivo di esoterismo religione spiritualità o filosofia.
      Grazie del contributo
      Eletta

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    1. Ho raccontato questa storia perché mi pareva davvero surreale e, alla fine anche divertente. Poi ciascuno può credere a quello che vuole, naturalmente.
      Buona serata Elena 🌺

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  2. Dopo anni di scetticismo disperato, sto cominciando a rivalutare la figura di Babbo Natale.
    Anzi, ti dirò che mi piacerebbe esistesse, magari solo per qualche giorno all’anno.
    In modo da potergli dare la colpa di qualche cosa. Che si prenda le sue responsabilità anche lui, perdiana!

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  3. Poi, la bocca l’hai chiusa? sai con le mosche e i moscerini, non si può mai sapere. Secondo me aveva ragione il ragazzo, il padre e anche la madre … e tu strega innamorata(e gelosa e cattiva e …), sicuramente a quei due poverini preparavi intrugli e pozioni con code di pipistrello, fegato di rana e fiato di drago per affatturarli. Ecco cosa capita a frequentare Eletta la stregaccia. A Babbo Natale ci credo eccome. Infatti ogni anno vine a casa e porta un sacco di regali … però alla fine dice: – Mò caccia la grana.- e ridendo da sotto la giacca rossa spunta una pistola. Mi tengo la posta e pago. Poi dicono che Babbo Natale faccia parte del mondo delle favole e quando viene Natale. Una grande falsità:una fake news, ecco.

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