Tartaruga 

È che, sotto il carapace, c’è una pelle tenera trasparente senza difese. 

C’è che di cacciatori predatori assalitori ne ho conosciuti troppi. 

C’è che l’educazione e il rispetto non sono parole più in uso in questa giungla artificiale. 

C’è che mi manca una carezza dopo essere stata scorticata ribaltata buttata nell’acqua bollente. 

Cibo prelibato: lo so.

È che tutti si presentano col sorriso, ti coprono di fiori prima di far di te un tavolino.

È che – senza il mio guscio – mi sento nuda ed esposta.

È che sono, alla fine, affettuosa. Non mordo la mano che mi passa la verzura.

È che non sopporto le scarpe lucide e le mani lorde.

È che, camminando lenta e vivendo molto, ho imparato a sentire gli odori, i sapori e i lezzi.

È che, passo dopo passo, il mio guscio è stato imbrattato, calpestato, battuto.

È che, sotto il mio tetto, sento forte i passi.

È che…

11 pensieri su “Tartaruga 

  1. Molto umano e anche animale Il tuo sentire, il tuo essere … però, ecco, da te la mano me la faccio mordere, eccome. E se permetti, quando ti mancano le carezze, non mi tiro indietro, sono generoso e oculato.
    Chiaramente scherzo. Ciao accorata poeta civile.

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