Alcune tipologie 

Le categorie valgono per quel che valgono: per semplificare. In realtà, ciascuno di noi, è un essere complesso che – per diversi aspetti – rientra in diverse categorie: mai in una sola. Nel libro “La donna ferita ” di Linda Schierse Leonard vengono proposte alcune categorizzazioni di uomini e padri. 

Una di queste è quella del Puer aeternus:
Uomini di questo tipo spesso rimangono eterni fanciulli. Uomini che si identificano con il dio della gioventù, restano fissati agli stati adolescenziali di sviluppo. Possono essere sognatori romantici che evitano i conflitti della propria vita, incapaci di prendere impegni. Uomini di questo tipo tendono a vivere nel regno delle possibilità, evitando la realtà, conducendo una vita provvisoria.

Molto spesso sono vicini alle sorgenti della creatività e hanno aspirazioni spirituali.

Ma, poiché il loro animo interiore trova il suo centro nella primavera e nell’estate, non c’è la profondità e la rinascita che viene dall’autunno e dall’inverno. 

Questo uomo tende a essere impaziente. Non ha sviluppato la costanza, la capacità di resistere in una situazione difficile. (…) 

La sua tendenza è di non portare niente a termine poiché evita le difficoltà, il lavoro materiale e la tensione che ci vuole per concretizzare il possibile”. 
Sicuramente ne abbiamo conosciuti, siamo entrati in contatto con uomini che hanno queste caratteristiche. Un’altra categoria presentata dalla psicoanalista junghiana è quella dell’uomo rigido:

Gelidi e a volte indifferenti, imprigionano le figlie ( e io aggiungo le compagne affettive ) in un atteggiamento rigido e autoritario

Questi uomini sono spesso esiliati dalla vitalità della vita, estraniati dai propri aspetti femminili e dal sentimento. Tendono a dare valore all’obbedienza, al dovere e alla razionalità e insistono perché le figlie abbiamo gli stessi valori. L’obbedienza all’ordine costituito è una regola. Sviare dalle norme sociali è visto con sospetto e disistima. 

Questi padri sono uomini invecchiati, tirannici, spesso disillusi, cinici e aridi. 

Poiché danno tanta importanza al controllo e al fare le cose bene, spesso non sono aperti all’inatteso, all’espressione della creatività e dei sentimenti e tendono a trattare queste cose con sarcasmo e derisione”. 

Essere figlie di padri siffatti non aiuta a liberare la parte creativa anche se, sicuramente, dà un senso di sicurezza, stabilità e struttura. 
Queste descritte sono tendenze estreme, categorizzazioni di due tipologie di uomini. 

Come dicevo nella realtà le caratteristiche ascrivibili a un maschio possono essere riunite in una singola persona. Può capitare quindi di avere come padre o come compagno un uomo che assomma alcune parti adolescenziali del Puer aeternus e altre dell’uomo razionale. 

Nell’altro suo libro, la psicoanalista junghiana, analizzava altre figure archetipali maschili.

Sono quelle figure mitiche che incontriamo nelle fiabe tramandate nei secoli. 

Barbablù, il vampiro, la Bestia…
L’uomo vampiro succhia energia dalla donna che ama. Ha bisogno del suo sangue. Più lei diventa pallida, anemica, più lei muore più lui vive. Non sa donare vita, la toglie. Non sa dare energia, la prende. 

È notturno, sparisce alla luce del giorno. Il suo istinto di prendere-succhiare-suggere-vampirizzare è più forte di lui. Anche se ama non riesce a capovolgere la dinamica. Il bianco collo della vittima lo attira come una calamita. La donna, al termine del rapporto, è esangue. 
Rimando alla lettura dei libri di Linda Schierse Leonard per chi volesse approfondire. Sono editi da Astrolabio. 

15 pensieri su “Alcune tipologie 

  1. C’e’ una sottocategoria del puer aeternus, l’anacronistico perpetuo, che in ogni epoca della vita non corrisponde alla sua eta’: mai infantile da da bambino, non ha avuto la curiosita’ scalpitante da ragazzo ne’ l’impulso a rinnovare o rivoluzionare tutto. Nella piena maturita’ fare lesperienze delle precedenti che gli erano sfuggite.
    ml

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  2. Io sono un Puer aeternus:
    ” mi identifico con il dio della gioventù, resto fissatp agli stati adolescenziali di sviluppo.Sono un sognatore romantico che non evita i conflitti della propria vita, capace di prendere impegni con sé stesso. Tendendo a vivere nel regno della disillusione, sono sbranato a sangue dalla realtà, e conduco una vita provvisoria.
    Molto spesso sono vicino alle sorgenti della creatività e ho aspirazioni spirituali. Altrettanto difficilmente raggiungo le une e le altre.
    Poiché il mio animo trova il suo centro nell’autunno e nell’inverno, non c’è la profondità e la rinascita che viene dalla primavera e dall’estate.
    Tendo a essere impaziente. Non ho sviluppato la costanza, la capacità di resistere in una situazione difficile eppure se le va a cercare . (…)

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    1. Caspita: che auto analisi! Già incredibile per un uomo 😀😜 ma tu sei poeta, quindi con la parte spirituale sensibile molto sviluppata.
      Grazie del tuo contributo: è la prima volta che mi capita di ascoltare tanta consapevolezza.
      Eletta 🐞

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  3. Diciamo che per dodici, come i mesi dell’anno, vampirizzo le mie prescelte assai piacevolmente, naturalmente consce e consenzienti dei miei affilati e bianchissimi canini ultracentenari, il 27 del mese: la data è indicativa, infatti qualche centinaia di euro per anelli, colane e orecchini, ma, porca miseria, quel cannibale di Hannibal sta sempre lì chiedere fegato e cistifellea, che ama friggere con la cipolla novella o di Tropea, ma il dongiovannismo pregno di gelosia è presente in me e mi impedisce qualsiasi squartamento e predazione di organi, compreso il cuore, da spartire o concedere ai rivali e pretendenti. E chi se ne frega di Hannibal e i suoi metodi fin troppo truculenti. E poi lui impone i suoi metodi da macellaio e cannibale, tra l’altro gli piace innaffiare con dell’ottimo vino i suoi pasti umani. personalmente agisco affascinando le mie … donne.

    Cara Eletta, il tuo collo ,,, com’è? scommetto tenero e bianco?

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