Lo scrivere

Lo scrivere è ricamo di pizzi ghiacciati e brine. Con un ago sottile tendere il filo e sgocciolare le parole.

C’è chi fa patchwork: pezzetti diversi assommati e collegati da grandi gugliate. C’è chi preferisce l’incanto del minuscolo, chi arazzi da parete.

Molti tessono con la testa china, filano e filano e sgrovigliano.

Davanti ai manufatti manoscritti si sta come davanti a opere pittoriche: a chi piace Van Gogh a chi Caravaggio. Questione di gusto e grammatica.

Il linguaggio è una carezza. Deve lisciare la superficie serica. Non pesare. Volare. Danzare.

Anche per fare un collage polimaterico serve gusto e occhio: non basta prendere a caso ed attaccare i pezzi. Accostare con equilibrio è armonia. Musica. Ritmo.

Tutti siamo capaci di copiare, pochi di creare.

17 pensieri su “Lo scrivere

  1. Brava la nostra Eletta: tu che tessi e ricami partendo da ciò che non si vede se non successivamente dopo, mentre prende forma il marmo grezzo attraverso lo scalpello e il martello e … incredibile, spicca il volo.

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  2. Perfettamente d’accordo anche se NON “””tutti siamo capaci di copiare””” Certamente “””pochi di creare”””!! “”””Il linguaggio è una carezza. Deve lisciare la superficie serica “”” E nessuno può copiare una carezza di un altro.

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