Quando si sa

Quando si sa che lei c’è. Quando si sa che lei ci sarà, a noi accanto, per lungo tempo… non c’è più motivo per tenerla stretta. Non servono più lacci e trame: quei fili invisibili che legano e incatenano, con lucchetti d’oro.

Tutto comodo in poltrona con le care amiche ciabatte, uno sbuffo ch’esce dalla pipa e la smunta maglietta. Non ci si scomoda a lanciare un pensiero, non servono domande: con chi sarà, dove sarà, cosa farà.

Perché lei è lí, accanto, con il suo esile corpo, rannicchiata con un libro. Sta scrivendo.

Per abitudine e pigrizia si sa che basta allungare un braccio e toccarla, ma non serve allungare un braccio tanto lei c’è. Basta emettere qualche parola, iniziare qualsiasi banale conversazione. Cosa mangiamo stasera?

Per quale motivo darsi il disturbo di una nuova, pulita visione? Perché inforcare gli occhiali e guardarla, vederla come se fosse la prima volta: i suoi occhi, la sua bocca, i suoi misurati gesti. Perché vederla davvero, togliendola dall’invisibilità dell’abitudine? Perché scomodarsi, alzarsi per una languida carezza sulla lanugine della nuca, come a un gatto. Gatta mia, mio amore, dolce femmina.

Lei è lì anche a cena e tu le mastichi adagio il cibo senza alzare gli occhi, spenti, dallo schermo televisivo. Cosa la guardi a fare la tua donna che ti serve il piatto fumante? Se ti bendassero, ora per un test chiedendoti: Cosa indossa la tua donna oggi, di che colore ha coperto con la veste il corpo, come tiene i capelli: raccolti o sciolti… neppure sapresti.

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Se c’è una cosa che non sopporto é dare per scontata una presenza. É farsi inghiottire dall’abitudine in un rapporto e abdicare al compito quotidiano di inventare la promessa d’amore. Se c’è una cosa che non sopporto é il momento in cui l’altro diventa un pezzo dell’arredamento. Se c’è una cosa che non sopporto é non incantarsi più davanti alla diversità dell’altro con cui si è in rapporto. Una relazione di coppia ha bisogno di meraviglia, di invenzione, di attenzione costante. Come una pianta da innaffiare, potare e curare, come un animale domestico che porti a spasso e riempi la ciotola e fai paf paf sulla sua testa. Bravo cagnone, ma non ti sembra che sia ingrassato ultimamente?

16 pensieri su “Quando si sa

  1. Questo conferma la mia teoria sull’amore e sulla sua ciclicità. Però una domanda voglio fartela. Ma tu hai provato a diversificare l’abitudine, facendo tu per prima, quello che vorresti lui facesse??

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    1. Bella domanda. Risposta: qualche volta sì, qualche volta no. Dopo un po’ di tempo diventare trasparenti comporta un tale avvilimento che non si riesce a fare nulla tranne che dissolversi nell’aria col un ologramma. 😀
      Buona giornata
      Eletta

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  2. L’invadenza consuma quanto l’abitudine.
    Un rapporto ha bisogno di equilibrio: che è facile come camminare su una corda sospesa.
    No, scusa… camminare sulla corda è più facile…

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  3. La quotidianità, la stanchezza, gli anni fanno si che diamo per scontato chi ci è accanto. Inutile negarlo. Eppure basterebbe così poco…

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